Firenze, sono state interrotte le ricerche da parte della bambina scomparsa: arriva la decisione da parte della Procura del capoluogo toscano
Nelle ultime ore è arrivata la decisione ufficiale da parte della Procura di Firenze in merito alla scomparsa della piccola Kataleya Mia Chicllo Alvarez. Ovvero la bambina di cinque anni che, da meno di una settimana, ha fatto perdere completamente le proprie tracce. Ricordiamo che l’ultima volta che è stata vista stava giocando nel cortile dell’ex hotel ‘Astor’, nel quartiere di Novol. Proprio dove abita insieme alla madre. Nel frattempo la Procura ha deciso di avviare le prime indagini sul possibile rapimento della piccola peruviana. Per il momento, il reato ipotizzato, porta a quello del sequestro di persona.
I magistrati avevano deciso di aprire anche un fascicolo di indagine per abbandono di minore. In questa vicenda anche la Direzione Distrettuale Antimafia sta collaborando. Come riportato nella serata di ieri la madre della piccola Kata avrebbe ingerito una piccola quantità di candeggina non letale. Dopo essere stata interrogata in procura, la donna ha deciso di effettuare questo folle gesto. Immediato l’intervento del 118 che l’ha portata all’ospedale ‘Careggi’ dove è stata successivamente ricoverata. L’ambulanza è stata scortata da una vettura della polizia. La madre non sarebbe in pericolo di vita, resta comunque da capire il suo gesto: se si trattava di un tentativo di suicidio o compiere un gesto dimostrativo. Anche un’amica della donna è stata portata in ospedale per un malore.
Anche il padre della piccola, dopo aver ricevuto la notizia della sparizione. ha tentato il suicidio in due occasioni. Sempre con lo stesso metodo utilizzato dalla madre. Portato all’ospedale di Torregalli, è rimasto in osservazione fino a questa mattina. In ospedale avrebbe provato a strangolarsi con un cavo. Ora si ritrova nuovamente in carcere. La donna, nella giornata di ieri, è stata sentita in Procura come persona informata dei fatti. Non c’è alcun elemento che porti a pensare a un coinvolgimento delle persone indicate dalla madre della piccola come possibili responsabili.
Come riportato dalla donna ai carabinieri avrebbe avuto una lite con alcune persone in merito al racket degli affitti nell’immobile occupato. Dinanzi alle telecamere aveva ribadito: “Non farò denuncia, non farò niente, ma lasciate tornare a casa mia figlia“. La donna ha sempre scartato l’ipotesi che la piccola potesse allontanarsi da sola. Nel frattempo, però, ancora nessuna traccia di Kata scomparsa nel nulla. Le indagini sono state avviate ora dalla polizia giudiziaria.