Il figlio di Giulio Andreotti in esclusiva a Notizie.com: “Avevano un grande rapporto e sono stati il simbolo della prima e della seconda Repubblica. Ma c’era una cosa che a papà non andava giù”
“Silvio Berlusconi è stato il simbolo della seconda Repubblica, anche se questo termine a mio padre non è mai piaciuto piaciuto”. Stefano Andreotti, figlio di Giulio, leader della Democrazia Cristiana e simbolo della Prima Repubblica, in esclusiva a Notizie.com ricorda Silvi Berlusconi, morto ieri all’età di 86 anni. “Con mio padre ha sempre avuto un rapporto schietto ed onesto. Papà riconosceva a Berlusconi la grande capacità imprenditoriale e l’essere riuscito a creare dal nulla, delle grandi aziende. Secondo mio padre Silvio Berlusconi è stato in grado di realizzare qualcosa di straordinario”.
Tra i due, nei primi anni novanta ci fu un vero e proprio passaggio di consegne. L’ultimo governo Andreotti si chiuse nel 1992, due anni dopo Silvio Berlusconi fondava Forza Italia e la portava al successo, diventando per la prima volta Presidente del Consiglio. “Così come mio padre è riconosciuto come uno dei simboli della Prima Repubblica, Silvio Berlusconi è considerato l’uomo principe della Seconda Repubblica. Anche se questo termine a mio padre non è mai piaciuto. Probabilmente perchè era troppo legato alla Prima di Repubblica”, continua Stefano, che poi svela un particolare curioso. “Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi ebbero un grande rapporto, ancor prima della discesa politica del Cavaliere. Ma ci fu una cosa che papà gli rimprovera sempre: anche se ormai da tanti anni era in politica, ogni volta che ne parlava sembrava quasi sempre prenderne le distanze. Spesso diceva, riferendosi a mio padre e agli altri esponenti, ‘Voi politici’, quasi a non voler accettare l’idea che anche lui era dentro quel mondo. E mio padre glielo rinfacciava sempre”.
Giulio Andreotti è stato sette volte presidente del Consiglio e per 34 volte Ministro; Silvio Berlusconi ha ricoperto l’incarico di Premier per quattro volte. “Sono stati due personaggi politici tra i più conosciuti. Entrambi hanno lavorato e fatto politica fino alla fine. Berlusconi ha svolto un’azione continuativa importante. E’ stato un uomo che per quasi trent’anni è stato il simbolo politico italiano, dal 1994 fino alla sua morte”. Tra i due ci sono stati diversi contatti, anche indiretti: “Non so se mio padre abbia mai dato consigli politici a Berlusconi. Sicuramente aveva un rapporto strettissimo con Gianni Letta, che è stato da sempre il principale consigliere di Berlusconi. E’ probabile che ci siano stati confronti tra i due e magari qualche consiglio che papà diede a Letta, da far arrivare a Berlusconi”.
Dieci anni fa, dopo la morte di Andreotti ci si affrettò a cercarne un erede politico. Per Berlusconi sarà possibile trovarlo? “Difficile – conclude Stefano Andreotti – se non impossibile. Anche all’interno del suo stesso partito credo sia complicato immaginare un suo erede. Nessuno sembra possedere le sue caratteristiche e il suo carisma”.