“Io sono Emilio Fede e non ho bisogno di speculazioni, soprattutto in questo momento di grande dolore”. Lo ha detto in esclusiva a Notizie.com lo storico direttore del TG1 e del TG4 che Silvio Berlusconi volle a Mediaset
Ha appreso della morte di Silvio Berlusconi durante una diretta Instagram. L’ex direttore del Tg4 si era collegato da poco lunedì mattina quando ha ricevuto la telefonata di un suo collaboratore che lo ha avvisato di quanto era appena accaduto all’ospedale San Raffaele.
“Direttore, ha letto sul Corriere della Sera? Il Presidente non c’è più”. La prima reazione di Fede è stata di incredulità: “Ragazzi ma ogni 5 minuti mi dite che è morto! Questa notizia sarebbe clamorosa dal punto di vista morale e affettivo, ma richiede certezza. Non stiamo parlando di pecorelle smarrite, ma di un uomo che ha coinvolto il monto dal punto di vista politico, economico”. E quando arriva la conferma, Fede esclama “Oh Madonna. Porca miseria …Sono sconvolto. Eravamo come fratelli”.
A distanza di quasi 48 ore da quel momento “social”, ecco che arriva improvvisamente una telefonata. Lo schermo dice “Emilio Fede”. E’ stata una delle prime persone a cui è andato il pensiero, quando Corriere della Sera prima e agenzie poi, hanno rilanciato urbi et orbi la notizia della scomparsa del presidente Berlusconi. Il numero del cellulare di Emilio Fede però risultava continuamente occupato. Il cronista insiste, e alla fine arriva quello che lo stesso direttore di TG1 e Tg4 ha definito un atto di cortesia, in un momento di grande e immenso dolore. Per lui, che non ha bisogno nè di presentazioni nè di speculazioni. Anni e anni accanto a Berlusconi. Dal paradiso all’inferno giudiziario che ha travolto Emilio Fede, che ora si descrive come un uomo solamente desideroso di raggiungere, presto, il suo presidente. A Emilio Fede, Notizie.com ha fatto poche domande, perchè a volte occorre ascoltarli i racconti e non interromperli.
Berlusconi, Emilio Fede a Notizie.com: “Desidero raggiungerlo al più presto. Al funerale andrò senza farmi vedere”
Direttore…la domanda è scontatissima. Come sta?
“Come posso stare di fronte a tanti che in questo momento di grande dolore, si comportano da cani. Sono ancora vivo per grazia di Dio, ma ho il desiderio di raggiungere presto il presidente Berlusconi…Lui mi ha protetto, mi stimava. Non ho mai avuto motivi per lamentarmi. Sa quale potrebbe essere un titolo a questa intervista?”
Quale?
“Dai Emilio andiamo…”.
Di ricordi, episodi, momenti di vita lei direttore ne ha tanti da ricordare. Più di tanti altri. Cosa ha voglia di dire?
“Non speculo in queste situazioni, non mi piace e non mi attaccherò agli aneddoti…Ho letto che hanno scritto che andrò al funerale”.
Sì, lo hanno scritto. Andrà?
“Mi muovo tra un’ora… per conto mio. Faccio un saluto e me ne vado. Era un fratello per me. Con lui sono andato ovunque. Ho perso la vita”.
Il primissimo approccio con Silvio Berlusconi, quando è stato? E come?
“Per caso a Milano, in galleria al centro. Tornava, Berlusconi, dall’aver conquistato la Coppa Intercontinentale. C’era Galliani anche…Dall’altra parte della strada Berlusconi mi vide e disse “Guardalo non cambia mai”. Poi Galliani mi riferì che mi avrebbe voluto come direttore al Tg di Mediaset. Trovammo un accordo, stabilimmo la cifra e iniziammo a lavorare insieme. Io ero a ReteA. L’editore seppe del mio approdo da Berlusconi dall’Ansa”.
Dove chiudeste l’intesa?
“A casa sua, c’erano i suoi figli. Erano piccoli. E dopo il contratto fui sempre al suo fianco, e lui al mio. Con lui. Con lui. Con lui. Sono stato suo compagno di strada”.
Direttore, oltre che addolorato la sento anche tanto arrabbiato…E così?
“Sì, lo sono. Con la gente che ha speculato come un branco di cani bramosi. Io non esco più da tempo, Ma resto Emilio Fede, io ho fatto tutto nella mia vita professionale. Pettegolezzi non ne voglio…Vivo in questa casa solo, sto col mio assistente sanitario da quando è morta mia moglie. Piango da quando se ne è andata via, piango da quando è morto Berlusconi. Non dormo da 3 notti. Ora vado”.
Poi attacca. Poi richiama, e dice solamente: “Dovevo verificare”.