Dopo le numerose proteste e i ricorsi al Tar e al presidente della Repubblica, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha profondamente rivisto le direttive sui divieti di accesso a determinati veicoli nella ZTL Verde.
Dopo settimane di proteste, petizioni e insulti provenienti dai romani, Roberto Gualtieri è stato sostanzialmente costretto a rivedere nel profondo la tanto chiacchierata ordinanza in cui venivano erogate svariate restrizioni per mezzi a quattro e due ruote all’interno della ZTL verde.
Molte delle categorie di veicoli che da questo Novembre non avrebbero più potuto circolare, saranno invece graziate dal decreto che, tuttavia, verrà semplicemente slittato al 2025. Una novità permanente potrebbe invece riguardare i veicoli d’epoca, che dallo scorso Marzo erano stati vietati nelle strade della città eterna.
Se nel caso delle auto diesel Euro 4 (oltre 146mila veicoli nella Capitale) e benzina Euro 3 verrà soltanto spostato il decreto, per permettere ai romani di organizzarsi e ammortizzare l’eventuale spesa di una nuova macchina, i possessori di veicoli d’epoca potrebbero aver riacquistato un prezioso diritto. Dopo poco più di due mesi dal decreto, pare che le proteste abbiano sortito l’effetto sperato, dato che il sindaco avrebbe rivisto a fondo le limitazioni previste dalla precedente direttiva.
Difatti, tra le voci intorno ai cambiamenti del decreto, spicca senza dubbio il completo ritorno alle precedenti deroghe di cui godevano i veicoli d’epoca. Una manovra sorprendente, che manifesterebbe una gradita elasticità e umiltà da parte dell’amministrazione romana. Difatti, della medesima operazione fu protaagonista la città di Milano, in cui i veicoli d’epoca furono dapprima vietati e successivamente riammessi, in virtù dell’insignificante peso che una manciata di veicoli esercitavano sull’inquinamento cittadino.
A Marzo vi avevamo segnalato di una strampalata ordinanza del sindaco, che avrebbe immediatamente causato la totale esclusione dei mezzi d’epoca dalla ZTL verde (ovvero una zona che si estende sostanzialmente per l’intera capitale). Scontata la reazione immediata di FMI e ACI, che hanno reagito sbigottite presentando un ricorso al TAR e al presidente della Repubblica. Le argomentazioni presentate dalle note associazioni vertevano in particolare all’esigua quantità di veicoli d’epoca in circolazione e soprattutto al numero irrisorio di chilometri percorsi da questi. Difatti, nell’ottica di diminuire le emissioni e incrementare la qualità dell’aria nella città eterna, l’esclusione dei veicoli d’epoca ci è parsa da subito una reazione difficilmente giustificabile, considerati i vantaggi a dir poco irrilevanti.
Secondo i dati forniti dalla Motorizzazione Civile, infatti, nella capitale sono presenti ben 4 milioni di veicoli d’uso quotidiano (dato di per se inquietante) e, di questi, i veicoli storici rappresentano un misero 0,25% (9,945 mezzi). Come se non bastasse, emerge da molteplici censimenti e dai dati delle compagnie assicurative, che questi rari cimeli storici sono in assoluto i meno utilizzati, con lo 0,014% dei chilometri percorsi rispetto al totale dei veicoli ad uso quotidiano. Una piacevole notizia per i possessori di queste rarità, ma anche e soprattutto per tutti i turisti che avranno il privilegio di vedere sfrecciare una Vespa 50 davanti al Colosseo o nelle splendide vie del quartiere Monti.