Attimi di pura follia all’interno del centro d’addestramento. Un 18enne ha aperto il fuoco sugli altri militari durante le esercitazioni
Paura, follia e sangue. Un soldato ha perso la testa, scatenando panico e morte. Doveva essere semplicemente un’esercitazione militare, si è trasformata in una tragedia. Diciotto anni, questa l’età del protagonista, che ha aperto il fuoco sui suoi commilitoni, durante un classico test al poligono di tiro (parte integrante del percorso formativo), per il quale era previsto l’utilizzo di proiettili veri. La recluta ha sparato più volte, colpendo 3 dei suoi colleghi. Una fonte militare ha assicurato che lo abbia fatto intenzionalmente, con l’obiettivo di uccidere.
La sparatoria si è consumata nei pressi di un’area riservata alla pratica di tiro situata all’interno della base militare di Gifu, ubicata nel cuore del Giappone e il responsabile dell’atto è stato subito fermato e messo in manette. Le tre persone che sono state colpite dalla follia del 18enne sono un individuo ultracinquantenne e altri due ragazzi di vent’anni. Tutti loro sono stati immediatamente trasferiti dal poligono di tiro all’ospedale, ma il bollettino medico delle autorità giapponesi ha fatto sapere che purtroppo due di loro hanno perso la vita. Di conseguenza, il protagonista di questa vicenda adesso dovrà rispondere alle accuse di omicidio volontario.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presieduta da un rappresentante del gabinetto governativo, Hirokazu Matsuno, è stato confermato che il sospettato è in arresto. Nella stessa è stato inoltre precisato tuttavia che ulteriori informazioni non verranno divulgate in quanto le indagini sono attualmente in corso. Il ragazzo stava sostenendo i tre mesi di addestramento propedeutici all’arruolamento nelle Forze di autodifesa del Giappone.
Si tratta di un servizio molto richiesto nel Paese, tanto che nel solo anno fiscale 2022 è stato selezionato un contingente (tra i 18 e i 32 anni) di circa 5.000 individui destinati al corpo militare del GSDF. Purtroppo non è la prima volta che si verificano episodi di questa natura. Nel 1984, un membro 21enne delle Forze di autodifesa del Giappone aveva esploso colpi durante una sessione di addestramento in una base situata nella città di Yamaguchi: in quel caso aveva ferito 4 militari, uccidendone uno. L’omicida aveva poi tentato la fuga, salvo poi finire in arresto lo stesso giorno.