Carceri, il numero dei suicidi è a dir poco impressionante dall’inizio di quest’anno: il Garante ha lanciato l’allarme in merito a quanto sta accadendo
L’ultima relazione del Garante dei detenuti, Mauro Palma, al Parlamento fa scoppiare un vero e proprio allarme. Soprattutto per quanto riguarda la questione dei suicidi nel carcere. Un numero che fa molto pensare e che preoccupa non poco. Basti pensare che, dall’inizio di quest’anno, ci sono stati 30 episodi di detenuti che si sono tolti la vita. Non è affatto un mistero che le condizioni di vita nelle carceri italiani siano arrivate davvero al limite. Non si tratterebbe affatto della prima volta che viene affrontato un argomento del genere. Già qualche settimana fa era stato lanciato l’ennesimo allarme. A quanto pare andato completamente a vuoto.
Il numero dei detenuti che si trovano in prigione è relativamente troppo alto. Sono 1.551 coloro che devono scontare pene di lieve entità. Anche quelli sotto i 12 mesi. Quelli reclusi e che, allo stesso tempo, devono scontare condanne da uno a due anni sono 2.875. Il tutto per via di una capienza di posti completamente inadeguata. Non è finita qui visto che il Garante ha fatto notare anche un altro fattore da non sottovalutare. Ovvero come sia ingiustificata la detenzione dei migranti nei Cpr. Non solo: anche per quanto sia lunga l’attesa per quanto riguarda l’ingresso nei Rems. Ovvero le residente per chi soffre di problemi mentali e che alle spalle ha un reato molto grave.
Ed è per questo motivo che il Garante ha voluto precisare che è di fondamentale importanza affrontare un tema molto importante come quello del 41bis. Lo stesso che ha fatto nuovamente parlare di sé per via della vicenda dell’anarchico, Alfredo Cospito. Lo stesso Palma, nel suo discorso tenutosi al Parlamento, ha parlato anche degli arresti dei poliziotti nella caserma di Verona, in cui si sarebbero verificati episodi gravissimi nei confronti di persone arrestate (picchiate selvaggiamente e minacciate).
Le forze dell’ordine in questione (cinque di loro) sono indagati per violenze e maltrattamenti ai danni di persone fermate. Per Palma non ci sono dubbi ed ha voluto esprimere il suo pensiero con queste dichiarazioni: “Si tratta di una cultura minoritaria che ancora alberga in settori della Polizia. Un pensiero della persona fermata che viene considerata come nemico da sconfiggere e non come autore di reato”.