Alessandro Sallusti, direttore di Libero, in esclusiva ai nostri microfoni: “Io penso che Forza Italia si riorganizzerà il prima possibile”.
Il futuro di Forza Italia, il futuro del centrodestra. Giorgia Meloni leader destinato a sostituire Silvio Berlusconi nella coalizione che guida il Paese? “Giorgia Meloni, già leader, dovrà ora essere brava a fare sintesi sui diversi dossier“. Lo ha detto in esclusiva a Notizie.com il direttore responsabile di Libero, Alessandro Sallusti.
Direttore Sallusti, è vero che il dolore dentro Forza Italia è ancora grande però ci sono anche delle riflessioni politiche da fare. Domani ci sarà una conferenza stampa in cui il partito forse annuncerà degli step. E poi ci sono le considerazioni interne al centrodestra. C’è chi sostiene che il vero leader sia lì a portata di mano: Giorgia Meloni.
“Non è un’ipotesi assurda. Però attenzione: Berlusconi ha costruito Forza Italia, ma soprattutto il centrodestra. La coalizione ora ha trovato un leader in Giorgia Meloni. Dire questo, però, non significa che Fi non esiste più. Io penso che superato lo shock, il partito si riorganizzerà. Io credo che Tajani saprà pilotare Forza Italia con serenità e portare il partito alle elezioni Europee e poi si vedrà“.
C’è una forzatura che probabilmente vogliamo dare rispetto ad una immagine forte: la mano che Marina Berlusconi stringe a Marta Fascina e quindi Mediaset da una parte e Forza Italia dall’altra
“Io non confonderei i piani privati con quelli politici. Marta Fascina è stata la compagna di Silvio Berlusconi. Sicuramente ha svolto un ruolo politico, ma non penso che la stretta di mano fosse una investitura. Credo più in un gesto di affetto nei confronti di una persona che è stata negli ultimi anni vicino al padre“.
C’era una riflessione che si faceva con Tommaso Foti parlando di una leadership eventuale di Giorgia Meloni. Si passa necessariamente dalla riforma costituzionale?
“Io lo ripeto: Giorgia Meloni è leader di questa coalizione. Secondo me lei può fare un unico sbaglio: quello di non rispettare le sensibilità interne alla sua coalizione e quindi non trovare un punto di sintesi. Il suo obiettivo deve essere quello di arrivare sempre ad un punto di sintesi e non vincere o stravincere. Perché l’esperienza insegna che da soli non si va da nessuna parte“.
Intervista e video a cura della nostra inviata Luigia Luciani