In merito all’incidente mortale che si è verificato a Roma nella giornata di ieri si è soffermato Carlo Calenda. Il leader di ‘Azione’ ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Sky Tg24’
La città di Roma è completamente sotto shock per quanto avvenuto nella giornata di ieri. A Casal Palocco si è verificato un incidente mortale tra una Smart ed un Suv Lamborghini. All’interno di quest’ultima cinque ragazzi, tra questi uno youtuber. A quanto pare, secondo le prime ipotesi, pare che stessero effettuando una sfida sui social network. Una specie di challenge. Gli inquirenti, oltre ad aver posto sequestro le due auto in questione, hanno deciso di prendere anche i cellulari dei giovani per cercare di capire se possano esserci delle informazioni utili in questa vicenda.
Ad avere la peggio, però, sono coloro che si trovavano all’interno della Smart. In particolar modo un bambino di cinque anni, Manuel Proietti, che ha perso la vita in seguito al terribile impatto. A nulla è servita la corsa in ospedale dove il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Gravi, ma non in pericolo di vita, la madre e la sorellina. In merito a quanto accaduto ha voluto esprimere il suo pensiero Carlo Calenda. L’ex candidato sindaco della Capitale ed attuale numero uno di ‘Azione‘ ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Sky Tg24‘ dove si è soffermato a parlare dell’utilizzo dei social dei giovani.
Queste sono alcune delle parole da parte dello stesso Calenda: “I giovani arrivano ai social in media verso gli 11 anni e ne fanno un uso davvero massiccio. E questo sarebbe vietato. Molti forse non lo sanno, ma sarebbe vietato. In Francia ad esempio hanno fatto una legge molto rigorosa in materia“. Nel nostro Paese, per chi non lo sapesse, è stato costruito un meccanismo di identificazione della data di nascita: “Anche perché l’autocertificazione di fatto si aggirano i divieti“.
Poi svela la sua idea: “Credo che le piattaforme debbano essere responsabili dei contenuti che mettono, perché se si mettono in rete dei giochi che poi portano alla tragedia di Casal Palocco“. In conclusione: “Se i ragazzi pensano che facendo cretinate acquistando sempre più follower è sbagliato e la politica deve intervenire disciplinando la materia. A quanto pare questo problema a nessuno interessa“.