NBA, incredibile Jokic: “Ho perso il trofeo di MVP, non so dove l’ho messo”

Il campione serbo sorprende con un’ammissione che lascia a bocca aperta: “Non trovo più, eppure l’avevo poggiato in quella stanza…”. Poi sulla parata della franchigia: “Non ci sarò, devo tornare a casa”

L’insostenibile leggerezza di Nikola Jokic. Sì, anche se pesa circa 130 chili… Ne ha combinata un’altra dopo aver trascinato i Denver Nuggets al primo storico anello della franchigia. Nessuna speranza nelle Finals per i Miami Heat, spazzati via in cinque gare. La ciliegina sulla torta, naturalmente, è stato il titolo di MVP conquistato dal serbo. Tutto bello? Sì, solo che il centro avrebbe già perso il riconoscimento individuale guadagnato con tanta fatica.

Nikola Jokic
Nikola Jokic ha confidato di aver perso il trofeo da MVP conquistato nelle Finals (Ansa Foto) – Notizie.com

Incredibile, ma vero: “Non so dove sia, l’ho lasciato nella stanza del nostro responsabile dell’attrezzatura ma non c’è più. Quindi non saprei…”, ha raccontato mentre ancora festeggiava con i compagni di squadra. Jokic, infatti, si è presentato alle interviste senza il trofeo intitolato a Bill Russell (vinto grazie a una media straordinaria di 30 punti, 14,2 rimbalzi e 7 assist). Chissà dove l’ha messo e se lo ritroverà. È stato lui stesso a raccontare in modo ironico dello smarrimento a Marika Andrews di ESPN. È fatto così, il gigante di Sombor.

E in conferenza aveva detto: “Non ci sarò alla parata, devo tornare a casa…”

Nikola Jokic
Nikola Jokic ha trascinato i Denver Nuggets al primo anello della loro storia (Ansa Foto) – Notizie.com

Aveva fatto sorridere e riflettere anche in conferenza stampa, quando gli hanno chiesto dei festeggiamenti programmati in città: “Quando sarà la parata?”, ha domandato senza sapere la data fissata. “Giovedì? Nooo, devo andare a casa. È una sensazione meravigliosa ma, come ho già detto, non è l’unica cosa che conta al mondo“, ha continuato. “Almeno io la penso così… Ok, l’ho vinto, o meglio l’abbiamo vinto, ma penso lo stesso che non sia la cosa più importante al mondo. Ci sono molte altre cose che amo, che mi piace fare, probabilmente è una cosa del tutto normale. Nessuno ama il proprio lavoro, o magari qualcuno sì, ma sta mentendo. Comunque è una bella sensazione quando sai che hai fatto qualcosa che nessuno credeva possibile. E siamo stati noi, è stata la società dei Denver Nuggets a credere in noi, ogni giocatore che credeva nei compagni. Penso che questa sia la cosa più importante”. Niente festeggiamenti, niente statuetta del premio di MVP. Però tantissimo talento. Genio del basket. 

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