Partygate, l’ex premier britannico Boris Johnson in guai seri: negli ultimi minuti è arrivata la decisione ufficiale nei suoi confronti
A quanto pare si è arrivati ad una vera e propria svolta in merito alla vicenda che ha incuriosito ed, allo stesso tempo, fatto discutere l’intero Regno Unito. Ovviamente ci stiamo riferendo all’inchiesta che riguarda il Partygate. In merito a ciò sono arrivate delle chiare e importanti decisioni su uno dei protagonisti di questa vicenda. Da come avete ben potuto capire stiamo parlando di Boris Johnson. L’ex premier britannico, infatti, ha subito una condanna. Questo è quello che hanno annunciato i media locali inglesi. Una notizia che, nel giro di pochissimi minuti, ha immediatamente fatto il giro del Paese e del mondo.
Ricordiamo che l’inchiesta è stata condotta da una commissione bipartisan di Westminster (Privileges Committee). Proprio questi ultimi hanno condannato lo stesso Johnson. Secondo quanto riportato dalla commissione non ci sarebbero dubbi. Ovvero che nei suoi interventi, quando aveva ricoperto il ruolo da primo ministro alla Camera dei Comuni, Johnson ha consapevolmente “fuorviato” il Parlamento britannico sullo scandalo delle feste organizzate a Downing Street. Tanto da violare le restrizioni che erano state applicate durante il periodo del Covid. Ricordiamo che, in quella occasione, le aveva infrante tutte. Creando non poche polemiche e scandali nel Paese.
Si tratta di una punizione che non ha alcun tipo di precedente e che riguarda, allo stesso modo, un politico. Anche perché, proprio in Gran Bretagna (almeno fino ad ora) non si era mai verificato che un primo ministro potesse mentire al Parlamento deliberatamente. Dichiarazioni dure e che fanno capire il pensiero da parte dell’ex leader Tory ha definito il tutto come “Assassinio politico“. Non solo: è stato aggiunto anche che il ‘Privileges Committee‘ ha sferrato “l’ultimo colpo di coltello” contro di lui.
Ricordiamo che la scorsa settimana, precisamente venerdì 9 giugno, Boris Johnson aveva rassegnato le sue dimissioni da deputato. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche all’interno del Paese. Visto che, poco prima, aveva visto il documento per evitare la prospettiva di poter essere messo fuori d’autorità in conseguenza delle conclusioni dell’inchiesta. In quella occasione ci ha tenuto a respingere le polemiche affermando di non aver assolutamente mentito: “Credo che in cuor loro alla commissione lo sappiano” aveva dichiarato in una nota.