Addio Silvio Berlusconi, il ricordo del suo amico Viktor Orban. Il premier ungherese ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Libero” dove si è soffermato su molti argomenti che riguardavano il ‘Cavaliere’
Anche lui ha annullato tutti i programmi che aveva in agenda. Il suo rapporto con Silvio Berlusconi, come confermato da lui stesso, era vero. Un amico. Anche Viktor Orban si è recato in Italia, precisamente nel Duomo, per dare il suo ultimo saluto al ‘Cavaliere‘ scomparso all’età di 86 anni. Una amicizia, quella tra i due, che risale tra i primi anni ’90. Precisamente nel 1993. Un invito, in quel di Milano, con un solo scopo: quello di imparare da lui il suo mestiere. Non si è parlato solamente del passato, ma anche del presente. In particolar modo un suo pensiero sul conflitto in Ucraina. A quanto pare, i due, la pensavano allo stesso modo.
Quando gli è stato chiesto se fosse un “putiniano” ha risposto senza peli sulla lingua: “Se uno non la pensa come Biden allora viene etichettato in questo modo. Sarebbero capaci di dirlo anche al Papa“. In questi ultimi giorni se ne sono dette di cotte e di crude sul conto di Berlusconi. Lo stesso Orban ha voluto allontanare tutte le critiche che sono piovute addosso all’ex presidente del Consiglio: “Era un uomo di pace ed aveva dei rapporti ottimi con Putin. Credo che se avesse voluto lo avrebbe potuto utilizzare come mediatore ed avrebbero trovato una strada diplomatica“.
Non solo sul conflitto in Ucraina, anche per quanto riguarda la vicenda dell’Europa la pensavano allo stesso modo. “La stessa che ha manovrato per farlo cadere perché non voleva sottostare alle regole tedesche e olandesi. Era una persona europeista e infatti voleva cambiare questa Unione“. Respinge, invece, chi lo etichettava come un putiniano. “Come potrei? Noi ungheresi abbiamo avuto i piedi dei russi sulla testa. Io la penso come Silvio e come il Santo Padre. L’Italia è lontana e le bombe sull’Ucraina la riscaldano. L’Ungheria invece ne viene bruciata. In Ucraina c’è una comunità di 200mila ungheresi che vengono arruolati e muoiono”.
In conclusione: “Siamo una nazione di neanche 10 milioni di abitanti, ma ospitiamo un milione di profughi ucraini. Istruiamo bambini ucraini e diamo a studenti borse di studio. Noi vogliamo la pace, ma le speranze sono poche. Gli USA vogliono sconfiggere la Russia e considera l’Ucraina un mezzo per farlo. In Europa nessuno fiata. Sono convinto che l’atmosfera, tra qualche mese, cambierà“.