Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada, in esclusiva a Notizie.com: “Voi non avete idea di quanti video arrivano sulla mia scrivania di incidenti simili”
L’incidente di Casal Palocco, nel quale ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti, il bimbo di cinque anni che si trovava nella sua macchina con la madre e la sorella, è solo l’ultimo dei tanti che si realizzano sulle strade italiane e che vedono protagonisti giovani alle prese con riprese di video da postare sui social network. “Non vi rendete nemmeno conto di quanti video di questo tipo arrivano sulla mia scrivania. Ne abbiamo tonnellate. Si tratta di un fenomeno in grande aumento”. A parlare, in esclusiva a Notizie.com è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada.
Le challenge online, i video realizzati sui social e che mettono in mostra scommesse rischiose per la salute di chi li realizza e di chi li subisce, sono purtroppo all’ordine del giorno. “Si stanno diffondendo perchè dietro questi video si nascondo grandi fonti di guadagno. Queste persone che sono state coinvolte nell’incidente a Roma ad esempio, avevano 600.000 followers. Con video di quel tipo si può arrivare anche a milioni di click, con grandissimi introiti. Per loro è molto più importante guadagnare che stare attenti alla propria vita e a quella della gente”. L’Aspas si batte da sempre per la prevenzione degli incidenti stradali. “Ma purtroppo – continua il presidente Biserni a Notizie.com – le leggi non ci aiutano. Un ragazzo di 20 anni, se ha la patente da più di un anno, può guidare o noleggiare qualsiasi tipo di automobile. Anche quelle più veloci, come in questo caso una Lamborghini. Si tratta di autovetture spesso difficili da controllare per chi non ha esperienza. pericolose e difficili da guidare. I limiti di potenza delle macchine, 55 Kw a tonnellata o 70 Kw, valgono solo per il primo anno: il limite dei 100 all’ora in autostrada e quello alcolemico per tre anni. Ma i controlli ci sono?”.
In questo caso poi, oltre alla potenza dell’autovettura, c’era anche la problematica legata alla challenge online. “Ne vediamo di tutti i colori: quello che va a 250 all’ora e si riprende con il telefonino, quell’altro che fa le curve segandole e facendosi riprendere dagli amici, quell’altro ancora che firma il cadavere a terra per dimostrare che il 118 arriva in ritardo, quell’altro che riprende il cadavere che brucia, piuttosto che aiutarlo. Purtroppo siamo al delirio”. Secondo il presidente dell’Asaps, c’è un vuoto normativo evidente ed esistono tante, troppe scappatoie.
“Voi non potete neanche immaginare quanti video arrivano ogni giorno alla nostra attenzione e che testimoniano situazioni simili a quella successa a Roma. Gente che si riprende mentre va a 250 all’ora in autostrada, quelli che tagliano le curve a gomito sfiorando le macchine, quelli che riprendono i cadaveri e misurano quanto tempo ci mette un ambulanza ad arrivare dopo un incidente, per non parlare delle persone che preferiscono riprendere chi è a terra esanime, piuttosto che aiutarlo”. Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada, è sconcertato. In esclusiva a Ricercaitaliana.it, esprime tutto il suo rammarico per ciò che accade sulle strade italiane. “Servono necessariamente dei protocolli più rigidi. Purtroppo si sta creando la convinzione, per altro dichiarata anche da quegli sconsiderati alla guida del ‘tanto non ci fanno niente’. E’ questa, purtroppo, è la realtà”. Il presidente Biserni fa un esempio chiaro di come in passato situazioni simili sono state trattate in termini di legge. “Se non si accerta che il guidatore andava ad una certa velocità, se non era ubriaco e se non ci sono prove certe di distrazioni alla guida per altri elementi, anche una persona che ha provocato una morte, va incontro ad una pena base prevista dalla 589 bis, che va da due a sette anni. Con il patteggiamento diventa una pena di un anno e mezzo. Arrivederci e grazie, e mi dispiace per il morto. Questo è un sistema dove si consuma, senza pagare il conto”.