Le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni a casa del giovane indagato ma anche nella sede della società dei ragazzi
L’incidente che ha scioccato tutti e di cui tutti parlano. Una famiglia che è rimasta senza il loro bambino perché dei ragazzi hanno deciso di giocare con una macchina super-veloce e hanno deciso che era il giorno giusto per andare a cento all’ora su una strada dove si poteva andare a 40 km/h, massimo 10 km/h nei dintorni dell’asilo dove andava il piccolo bimbo di 5 anni che non c’è più.
Nel frattempo, la procura di Roma ha disposto le perquisizioni in casa di Matteo Di Pietro, il ragazzo alla guida del Suv Lamborghini, ma ce ne sono state anche nella sede della società degli youtuber “The Bordeline“. Gli inquirenti faranno analiizzare i telefoni sequestrati ai ragazzi che erano nel Suv che ha impattato con la Smart
Alcune agghiaccianti testimonianze di testimoni sul luogo dell’incidente
Alcune testimonianze sul luogo dell’incidente sono davvero agghiaccianti anche perché in diversi hanno raccontato che i genitori dei ragazzi del Suv si sono precipitati per andare dai loro figli giustificandoli e quasi compatendoli. “E’ solo una bravata, si risolve tutto“, avrebbero detto alcuni genitori mentre parlavano con i loro figli.
“Dopo l’incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi, gli ha urlato ‘Ma che c… fate’ e ha discusso con i ragazzi“, ha raccontato un altro testimone, amico della famiglia del piccolo, parlando dei ventenni alla guida del Suv.