A distanza di quasi un anno dalla morte di Davide Rebellin, le indagini sono arrivate ad una svola. La comunicazione è arrivata direttamente dalla Procura.
Siamo arrivati forse alla conclusione dell’indagini sulla morte di Davide Rebellin, l’ex ciclista italiano investito e ucciso lo scorso 30 novembre da un camion. A dare la notizia di questa svolta è stata direttamente la Procura di Vicenza con una nota ufficiale.
Gli inquirenti, infatti, hanno arrestato l’autotrasportatore che si trovava alla guida del mezzo che ha prima investito Rebellin e poi fatto perdere le sue tracce. Si tratta di un 62enne su cui pendeva ormai da tempo un mandato di arresto europeo emesso dal Gip di Vicenza. Ora l’uomo si trova in carcere a Munster (Germania) e nelle prossime settimane si deciderà se riportarlo in Italia per fargli scontare la pena nel nostro Paese oppure lasciare nella struttura penitenziaria tedesca.
La Procura di Vicenza nella sua nota, riportata da TgCom24, ha sottolineato che “è stata pienamente riconosciuta la validità delle indagini svolte in Italia e la conseguente richiesta di giustizia in Germania. I militari hanno subito identificato l’indagato e poi ricostruito le ritenute responsabilità nell’investimento della vittima e nell’immediata fuga dopo aver capito le condizioni drammatiche del ciclista“.
“Siamo profondamente vicini a tutte le persone che hanno sofferto per la morte di Davide Rebellin, vittima di un omicidio stradale – si legge ancora nel comunicato – i carabinieri hanno lavorato senza sosta da quel tragico 30 novembre per arrivare a questo risultato e rispondere così alla richiesta della comunità vicentina di far luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo a loro“.
La morte di Davide Rebellin ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del ciclismo. L’ex campione italiano era impegnato in un allenamento lo scorso 30 novembre quando è stato investito da questo camion. Per lui non c’è stato niente da fare, il personale sanitario ha potuto constatare solamente il decesso.
Ora l’indagine è arrivata ad una svolta con l’arresto del responsabile di questo incidente. Un fermo che consente di rispondere alla richiesta di giustizia avanzata dai familiari e dagli amici di Davide subito dopo la tragedia.