La situazione a Taiwan non è assolutamente delle migliori, soprattutto per quello che sta facendo l’esercito militare cinese: gli ultimi aggiornamenti
Torna nuovamente la preoccupazione a Taiwan dove il ministero della Difesa ha lanciato un nuovo allarme. Secondo quanto riportato da alcuni media e fonti locali pare che la situazione, attorno all’isola, non sia assolutamente delle migliori. Soprattutto per via della presenza di 13 velivoli e di 7 navi militari della Cina che continuano ad effettuare le loro esercitazioni. Non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere (soprattutto negli ultimi mesi), ma questa volta la preoccupazione cresce sempre di più. L’annuncio è stato fatto sui social network, precisamente attraverso Twitter, da parte dell’Esercito popolare di liberazione.
Subito le forze militari di Taiwan hanno preso immediatamente in mano la situazione ed hanno iniziato a monitorare un po’ la faccenda. Ed è per questo motivo che Taipei non è rimasta con le mani in mano. In merito a tutto questo hanno deciso di rispondere, inviando alcuni aerei ed attività navali per cercare di attivare il piano di sorveglianza e dei sistemi missilistici terrestri. Non è affatto finita qui visto che arrivano ultimi aggiornamenti da parte sempre del ministero della Difesa dove un cacciabombardiere Jh-7 è entrato nel settore nordest della zona di identificazione della difesa aerea dell’isola (Adiz).
Taiwan-Cina, situazione al limite: atteso a Pechino il segretario USA Blinken
Una notizia che aumenta, sempre di più, l’allarme tra le due parti. Soprattutto quanto c’è grande attesa per l’arrivo da parte del segretario di Stato degli Stati Uniti D’America, Anthony Blinken, in quel di Pechino. Secondo quanto riportato da fonti locali pare che dovrebbero esserci dei colloqui a partire dalla giornata di domenica 18 giugno e quella di lunedì 19. Non è affatto un mistero che Pechino consideri l’isola di Taiwan come parte del proprio territorio.
Ed è per questo motivo che spinge per avere il sostegno da parte degli USA che agirebbero come “parte inalienabile” del proprio territorio. Il loro obiettivo è quello di avere la “riunificazione”. L’escalation di tensioni ha avuto inizio qualche mese fa, ovvero quando sull’isola è sbarcata la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi. Una visita che non è stata affatto mai gradita da parte del popolo cinese che lo ha rivendicato in più di una occasione.