Claudia Diaconale (Gruppo Idee) in esclusiva ai nostri microfoni sulla riforma Nordio: “Il provvedimento va interpretato alla luce del pensiero liberale e garantista”.
Nella serata di giovedì 15 giugno il governo ha dato il via libera al ddl Nordio. Si tratta di un provvedimento che può essere visto come un primo tassello della riforma della giustizia. La nostra redazione ha contattato Claudia Diaconale, dell’Associazione Gruppo Idee, che da anni si batte per una miglior tutela dei detenuti, per commentare il decreto.
“La riforma di Nordio va interpretata alla luce del pensiero liberale e garantista – ha detto ai nostri microfoni Claudia Diaconale – e questo è sicuramente un primo passo. Per esempio sull’abrogazione dell’abuso di ufficio e le modifiche al traffico di influenze illecite gli stessi sindaci del Pd hanno applaudito alla norma. Fra tutti Ricci ha avuto l’onesta intellettuale di ribadire che da anni i primi cittadini si lamentano di una situazione che rende ingestibile la gestione delle città e che il fatto che una norma venga approvata da un governo di centrodestra non significa a priori che sia sbagliata“.
“Per quanto riguarda le intercettazioni – ha aggiunto Claudia Diaconale – negli ultimi anni abbiamo visto tutti l’abuso mediato e quindi la scelta è giusta. La polemica, inoltre, si è incendiata sul discorso della custodia cautelare, ma con questa norma è stato ribadito il principio di garanzia nei confronti dell’indagato. Per il resto la riforma va sempre nella direzione di riportare alla giusta misura il potere del pubblico ministero. Anche la scelta di limiti alle impugnazioni dei pm piuttosto che all’introduzione di un collegio dei tre giudici è sempre volta a garantire i diritti di tutti perché la nostra Costituzione dice che chiunque è innocente fino a prova contraria“.
“La riforma va nella direzione auspicata dalla maggior parte dei costituzionali liberali e garantisti, ma è chiaro che per vedere un impatto ci vuole tempo – ha concluso la rappresentante dell’Associazione Gruppo Idee – se poi si evitano polemiche sterili e si riuscisse a lavorare tutti insieme sarebbe un notevole successo. Quindi il commento a livello teorico sulla riforma è assolutamente positivo“.
Intervista di Paolo Colantoni