Il suo rimprovero ad alcuni ragazzini è costato molto caro ad un imprenditore che è stato brutalmente aggredito: purtroppo per lui non c’è stato assolutamente nulla da fare
A 48 anni la sua vita è terminata nella peggiore maniera possibile. Per via della furia immotivata (e senza controllo) da parte della nuova generazione che crede di poter risolvere il tutto facendo a botte per sentirsi “forte”. Giovanni Sasso, imprenditore molto conosciuto ed apprezzato dalle persone, è morto per via di un rimprovero fatto agli stessi. Lascia la compagna e due figli piccoli. Gestiva un’autosalone a Cellole (provincia di Caserta). Una persona d’altri tempi. Una persona perbene. Proprio quel suo modo di essere, però, gli è costato molto caro. Come riportato in precedenza ci sarebbe stato un rimprovero, da parte sua, nei confronti di una coppia di bulli.
Nella serata di sabato 17 giugno il cuore dell’imprenditore ha smesso di battere nel reparto di rianimazione del ‘Pineta Grande Hospital‘ di Castelvolturno. Purtroppo si trovava all’interno del nosocomio dal 9 di questo mese. Cosa è successo? Due ragazzini, fermi sul marciapiede, si trovavano davanti alle vetrine del negozio che gestiva. Mangiavano arachidi e gettavano a terra gusci. Come se tutto fosse normale, tanto mica li avrebbero mai raccolti? Passano alcuni minuti ed i ragazzi continuavano nel loro vivere “illegale“, fino a quando Giovanni non ha retto ed ha deciso di redarguirli. Questo suo gesto, però, gli è costato davvero molto caro.
Li ha rimproverati, senza alcun tono aggressivo, visto che la coppia di delinquenti continuava come se non ci fosse un domani. Alcuni testimoni affermano che il su sgridare era tipo “paterno”. Altro che scuse o altro, i due ragazzi (pur di avere ragione) lo hanno mandato anche a quel paese. I toni, purtroppo, si sono alterati sempre di più. Fino a quando non sono venuti alle mani. Uno di loro lo ha spinto così forte che l’imprenditore ha sbattuto la testa sul marciapiede. Immediatamente perde i sensi. La compagna Teresa ha immediatamente chiamato i soccorsi. Purtroppo le sue condizioni sono gravi e va in coma.
Una frattura alla base del cranio. Purtroppo non ha mai più ripreso conoscenza. Il personale medico ha fatto di tutto per tenerlo in vita, ma non è bastato. Sulla vicenda hanno indagato i carabinieri che sono riusciti ad identificare i delinquenti. Si tratta di due 17enni. Adesso la palla toccherà alla Procura del Tribunale per i minorenni di Napoli decidere la sua pena. Si parla di omicidio colposo, anche se non è assolutamente da escludere quella che porta all’omicidio preterintenzionale.