La seduta della commissione Bilancio del Senato è stata sospesa dopo che il voto sul pacchetto di emendamenti al decreto è finito in pareggio. Il centrodestra non ha incassato il via libera sperato e il risultato finale della votazione è stata di 10 senatori di maggioranza a favore (assenti gli esponenti di Forza Italia) e altrettanti di opposizione contrari. Attacchi di Shlein, Conte e Calenda. E in Forza Itala esplode il caso Lotito
Caldo rovente, da bollino rosso e domani è atteso il picco a 40 gradi. Anche nella Capitale le temperature saranno bollenti. Questo è il clima fuori dai palazzi della politica, ma dentro l’aria nonostante la presenza dei condizionatori, non appare più fresca. E a leggere le dichiarazioni dei maggiori leader delle opposizioni ci si fa un’idea più chiara. Il casus belli lo offre Forza Italia e il momento post Berlusconi. Attesa per domani la convocazione del comitato di presidenza per eleggere il presidente reggente. Sarà Tajani, la ratifica avverrà presso la sede romana del partito, in Piazza San Lorenzo in Lucina. Ma prima potrebbe esserci un momento meno informale, ma forse più vero, che dovrebbe tenersi presso la Sala Colletti, sesto piano, degli Uffici di Gruppi parlamentari. La notizia ovviamente non è questa, ma è quanto accaduto oggi a Palazzo Madama.
La maggioranza infatti è inciampata sul DL lavoro, con la seduta della commissione Bilancio che è stata sospesa dopo che il voto sul pacchetto di emendamenti al decreto è finito in pareggio. Centrodestra che non incassa il risultato della votazione. Assenti gli esponenti di Forza Italia, oltre ai contrari ovviamente tra le opposizioni. Conseguenza immediata? Mancando il parere necessario per esaminare nell’Aula al Senato la nuova proposta di modifica, la seduta è stata sospesa come detto, con convocazione dei capigruppo. Conseguenza politica? Le opposizioni attaccano e puntano il dito su chi, ovvero Forza Italia, attraversando una oggettiva fase di transizione, non sia in grado di mostrarsi unita e coesa come avrebbe voluto Silvio Berlusconi. Poi, a leggere retroscena, ad interpretare i rumors e a ricostruire bene tutto, sembrerebbe che quanto accaduto oggi, sia solo la coda di uno scontro avvenuto sempre in Aula ieri a Palazzo Madama, durante la commemorazione del presidente scomparso lo scorso 5 giugno. E forse più che coda, soltanto la punta di un iceberg, o meglio l’“antipasto”, come avrebbe detto il senatore forzista e presidente della Lazio, Lotito.
Ma procediamo con ordine e andiamo agli attacchi, prevedibili, delle opposizioni. “La maggioranza non sta in piedi, il dl Lavoro era una delle bandiere programmatiche del governo Meloni. Oggi le forze di maggioranza non riescono nemmeno a garantire che gli emendamenti della relatrice siano approvati. È un provvedimento sbagliato, che va cambiato, e noi continueremo ad opporci a norme che aumentano precarietà e povertà. La verità è che questo esecutivo non sta in piedi, incapace di passare dalla propaganda ai fatti“. Così la segretaria dem Elly Schlein. “Le ultime 24 ore di un governo Meloni allo sbando“, dichiara invece su Facebook il leader del M5S Giuseppe Conte. “Dimezzano i fondi per i risarcimenti dei gravi infortuni sul lavoro. Non appena lo denunciamo, provano frettolosamente a fare retromarcia. Il ministero di Giorgetti elogia la riforma del Mes e il governo Meloni, in imbarazzo dopo le bugie raccontate in pandemia, continua a rinviare le decisioni”. Poi, aggiunge; “Sul decreto Lavoro, in realtà decreto Precariato, l’esecutivo non ha nemmeno la maggioranza in commissione Bilancio al Senato sui suoi stessi emendamenti”.
Su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, commenta: “Uno spettacolo davvero poco edificante. Con tentativi della maggioranza di spiegare che no ‘non siamo andati sotto’. La verità è più semplice di così: un pezzo di Forza Italia ha voluto dare un messaggio. Se questo è l’esordio del dopo Berlusconi la maggioranza rischia il caos”. Prova a spiegare invece Forza Italia con il capogruppo in commissione Bilancio al Senato Dario Damiani: “Questa mattina sono intervenuto per primo in Aula, durante la discussione generale, per dichiarare il voto favorevole di Forza Italia su un provvedimento importante. Quello che e’ accaduto in commissione Bilancio non ha alcuna rilevanza politica. Gia’ avevamo annunciato un impegno di gruppo. Il senatore Lotito ed io, componenti della Commissione, siamo sempre presenti e lo eravamo anche oggi, siamo arrivati con 15 minuti di ritardo. Possiamo ritornare in commissione Bilancio, rivotare il parere e approvare il provvedimento. La nostra partecipazione alle votazioni, nelle commissioni e in Aula, e’ costante e assidua: respingiamo le polemiche dell’opposizione“.
Eppure, tornando alle ricostruzioni di come sarebbero andate le cose, stando alle agenzie, proprio Claudio Lotito entrando entrando nell’aula della commissione bilancio avrebbe detto così: “E questo è solo l’antipasto”. Messaggio che sarebbe stato interpretato come un segnale chiaro da mandare a Meloni e Tajani soprattutto, col quale secondo quanto ha scritto il Fatto Quotidiano, proprio ieri si sarebbe consumato un faccia a faccia piuttosto chiaro. Stando a quanto riportato dal quotidiano infatti, il vicepremier, ministro degli Esteri e destinato a traghettare Forza Italia almeno fino al prossimo congresso nazionale del partito, avrebbe dichiaratamente detto a Lotito di darsi un calmata. Del senatore forzista poco piace l’iperattivismo messo in campo da qualche mese. Ma i dissapori avrebbero radici lontane. Ma ora comanda Tajani in Forza Italia!
E pensare che proprio ieri, e proprio in Senato, poco prima della “lite”, si era consumata la solenne commemorazione di Silvio Berlusconi, ma nella tarda serata di oggi arrivano anche le parole dello stesso Lotito sull’inciampo in commissione bilancio. Lotito, interpellato da LaPresse, ecco come motiva lo scivolone e dice: “Io sono quello con più presenze in assoluto in commissione, da quando sono stato eletto non ne ho mai saltata una e non sono mai arrivato in ritardo. Mi attengo a quello che mi dice il capogruppo: dovevamo scendere a una certa ora e siamo scesi. Non so, cos’è accaduto ma è inutile fare dietrologie o un film su questa cosa“