Alberto Moravia, Salvatore Quasimodo. Bocciati dagli studenti alla prova con la prima giornata degli esami di maturità. Piaciuta invece la traccia di Piero Angela e Oriana Fallaci. 536.008 ragazzi da questa mattina alle 8.30 alle prese con un rito che si ripete ogni anno. Notizie.com ha atteso l’uscita di studenti e genitori in ansia
Le facce stanche, i pantaloncini corti, le maglie a mezze maniche. E poi ancora lo zaino che pesa sulle spalle e il vocabolario tra le mani. Tutti hanno la faccia perplessa. Alcuni sono arrabbiati. In pochi escono sorridenti e soddisfatti. Un rito che torna ogni anno, quello degli esami di maturità. Questa volta era atteso da oltre 536mila studenti, che dalle 8.30 di questa mattina, una volta aperti i plichi, hanno dovuto affrontare la priva grande prova, quella di italiano. E come ogni tradizione che si rispetti non sono mancate le polemiche per gli autori scelti, o spuntati fuori, per dirla usando il gergo degli unger 19. Alberto Moravia con un brano tratto da Gli indifferenti e Salvatore Quasimodo con Alla nuova Luna.
“Quasimodo e Moravia non ce li aspettavamo, non erano inclusi nel programma che abbiamo svolto quest’anno“. E’ la principale critica mossa dai ragazzi che aspettiamo all’uscita dal Liceo Scientifico Levi Civita di Roma. Siamo nel V municipio, periferia este della Capitale. Gli studenti, come in tutta Italia avevano 6 ore a disposizione per completare la prova, ma dopo 4 ore ecco che un ragazzo e una ragazza vengono beccati dalle nostre telecamere. Sono i primi ad essere usciti dal liceo, si confrontano sul tema, commentano le tracce che hanno trovato nei plichi.
Tra i temi proposti anche l’Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp, tra i più apprezzati e “cliccati”. La traccia ha preso spunto da un articolo di Marco Belpoliti pubblicato nel 2018 su Repubblica. Gli studenti lo hanno trovato accessibile, appropriato e contemporaneo soprattutto. Così come è piaciuta la scelta di Piero Angela, e ha trovato qualche riscontro positivo anche Oriana Fallaci.
E a proposito di polemiche. Non ci sono state soltanto quelle degli studenti, ma le tracce, o meglio la traccia non è piaciuta nemmeno a colui che dell’esame di maturità 2023 è stato, involontariamente uno dei protagonisti. Stiamo parlando della lettera aperta del 2021 al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in cui il mondo accademico e culturale chiedeva di reintrodurre le prove scritte alla Maurità per la pandemia. All’ex ministro ha replicato l’attuale reggente del dicastero, Valditara: “Non vi era alcun intento polemico nè di carattere politico nei confronti dell’ex ministro nel sottoporre la traccia di oggi“. Valditara e Bianchi in una telefonata hanno confermato i buoni rapporti tra i due e avrebbero condiviso che a Bianchi spetta il merito di aver reintrodotto la prova scritta.
14mila le commissioni coinvolte, per un totale 27895 classi. Due gli scritti, 3 in alcuni casi, e un orale. E domani si riparte di mattino presto: latino al liceo classico, informatica in alcuni istituti tecnici e matematica al liceo scientifico.