Il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia parla a Notizie.com e spiega quanto avvenuto: “Eravamo io e il capogruppo del partito, avevamo una riunione e abbiamo chiamato: tra un quarto d’ora scendiamo…”
“Basta sono tutte minchiate, è stata chiarita per bene da tutti. Che avrei detto: è solo l’antipasto? Ma per favore ma basta con queste sciocchezze, lì è stato fatto tutto perché c’è il nome mio…”, le parole di un furente Claudio Lotito. Lo scivolone in commissione Bilancio al Senato ha fatto parlare tanto, forse più del previsto perché in mezzo a questo piccolo grande caos era coinvolto il presidente della Lazio, visto che il parere sugli emendamenti presentati da Paola Mancini di Fratelli d’Italia è stato respinto visto che in votazione si è andati 10 a 10 e in Senato il pareggio significa bocciatura.
Il problema è nato dal fatto che mancassero i due senatori di Forza Italia Claudio Lotito e Damiano Damiani, con quest’ultimo che festeggiava il compleanno. Un’assenza che ha provocato un pasticcio interno alla maggioranza perché in commissione si discuteva del decreto lavoro, quello che fece tanto scalpore perché fu approvato il Primo Maggio. Ma Lotito non ci sta e a Notizie.com spiega: “Sono tutte minchiate, è stata chiarita ogni cosa e per bene da tutti, io non devo lanciare messaggi a nessuno e non ho discusso con nessuno. Eravamo io e il capogriuppo, di Forza italia (Damiano Damiani ndr), lui ha telefonato al presidente e gli ha detto tra un quarto d’ora scendiamo, forse l’errore l’ha fatto il presidente (Nicola Calandrini nxdr), forse era convinto che fosse necessaria la presenza nostra, ma comunque, ancora con questa roba andate in giro? Il problema è che c’è il nome mio ecco perché è successo questo, tutte dietrologie e film su cose che vorrei e non vorrei, ma per favore basta, fatemi lavorare che ho tante cose da fare”
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