Papa Francesco, arrivano importanti aggiornamenti in merito alle sue condizioni di salute dopo l’ultimo ricovero al ‘Policlinico Gemelli’ di Roma. “Il mio respiro non è buono”, fedeli preoccupati
Papa Francesco, negli ultimi minuti, ha partecipato ad una udienza all’Assemblea della Riunione delle Opere per l’aiuto alle Chiese orientali (alla Roaco). E’ stata anche l’occasione per parlare delle sue condizioni di salute dopo l’operazione ed il ricovero a cui è stato sottoposto, pochi giorni fa, al Policlinico ‘Gemelli’ di Roma. Il Santo Padre ha dichiarato di non essere ancora al 100% della forma. Semplicemente per il fatto che è ancora sotto l’effetto di anestesia. Non solo: a quanto pare il suo respiro non sarebbe ancora ottimale.
“Il mio respiro non è buono“, questo è quello che ha fatto sapere il Papa che ha lanciato un piccolo allarme ai fedeli che continuano a pregare per lui. Successivamente, sempre durante l’udienza, avrebbe chiesto anche al monsignor Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, di consegnare ai presenti il testo scritto, preparato per l’occasione. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni rilasciate ai presenti: “Vorrei cogliere anche questa occasione per invitare tutti a non fare mancare concreta vicinanza, vicinanza di preghiera e di carità, al martoriato popolo ucraino“.
“Fratelli e sorelle della Roaco voi vi coinvolgete nel terreno arido del dolore per far germogliare semi di speranza. Penso al vostro recente impegno per contribuire a sanare le ferite del terremoto in Turchia e Siria, in mezzo alle quotidiane sofferenze di popoli duramente provati. Spero si possa veramente continuare ad aiutare quelle popolazioni.
Tante promesse sono state fatte, ma risulta ancora difficile servirsi dei normali sistemi bancari per inviare aiuti alle vittime. Vi ringrazio per il grande impegno con cui soccorrete l’Ucraina per sostenere sfollati interni e rifugiati. Ai vostri sforzi per quel caro Paese qualche anno fa ho voluto unire il mio con l’iniziativa ‘Il Papa per l’Ucraina’ e poi con altri costanti interventi” ha concluso