L’esperto procuratore guarda con una certa curiosità e un pizzico di timore questo fenomeno di campioni che vanno negli Emirati a giocare a pallone
“In Arabia e da quelle parti ci vai solo per i soldi, anche perché lì non c’è niente, sabbia, grattacieli e una mentalità retrograda, non economica ma culturale…“. Per l’esperto e famoso procuratore Dario Canovi non è una sorpresa quanto sta accadendo in queste settimane con tanti campioni che emigrano in Arabia per andare a giocare a pallone, ma soprattutto, spiega a Notizie.com, per prendere “una vagonata di soldi che ti cambiano la vita nonostante sei già ricco“. Per il procuratore dietro c’è un progetto ben preciso, anche perché “gli arabi non è che si muovono per nulla o senza uno scopo“, nel senso che non è all’improvviso scatta “l‘amore per il calcio”.
Per il procuratore dietro c’è un disegno ben preciso che porta ad altro, non certo per l’amore per il calcio. “Hanno un progetto – spiega Canovi a Notizie.com -, un qualche cosa che derivi dal calcio, che venga da lì per poi esportare un prodotto che funzioni e che dia un’immagine e una politica diversa rispetto a quella che c’e adesso. Hanno bisogno di rifarsi un po’ il look in tutti i sensi, credo che vogliano in qualche modo occidentalizzarsi sempre di più, non solo economicamente ma anche culturalmente. E il calcio da questo punto di vista è un veicolo importante, che trascina“.
Secondo Dario Canovi, che in Arabia c’è stato e conosce bene la realtà, non è che “il calcio lì sia proprio all’avanguardia” e con l’arrivo di grandi campioni “dai la possibilità a quelli più giovani che ancora si devono formare di venire lì a giocare contro i grandi” e questo alla lunga potrebbe essere un problema. I campionati europei alla lunga potrebbero soffrire la competizione di mettersi contro chi ha tanti soldi: “Alla lunga potrebbe essere un problema – ha aggiunto Canovi a Notizie.com – ma al momento la Liga, la Premier e la Bundesliga anche la nostra Serie A sono di gran lunga maggiori, anche perché ci sono giocatori che vogliono misurarsi col calcio vero, con la Champions, ma se questi insistono, beh, è dura”.
Fermarsi non sarà semplice, anche per Canovi è così: “Se vedi che Benzema, Kantè, Koulibaly o Ronaldo ma tanti altri che si stanno aggiungendo, mica è facile. Hanno bisogno di lanciare il calcio perché il calcio è un veicolo importante che dà notorietà e peso anche politico. Se pensi che oltre ai giocatori, cominciano a fare offerte simili anche agli allenatori come Allegri, mica è facile rinunciare a 30 milioni all’anno, per quattro anno sono 120 milioni. Cambi vita all’istante anche se stai bene. Per ora ha resistito, ma mica lo so se potranno farlo ancora per tanto tempo”