Sigarette elettroniche, calano le vendite: una importante svolta nel Paese che ha lanciato molte campagne nell’ultimo periodo
I numeri parlano fin troppo chiaro: a partire dal gennaio di tre anni fa la vendita di sigarette elettroniche ha avuto un boom non indifferente. Fino al dicembre del 2022. Tanto è vero che si parla dell’aumento del 47%. Dati prima che scoppiasse la pandemia per via del Covid. Questo è il risultato pubblicato, negli ultimi giorni, da parte del ‘Centers for Disease Control and Prevention‘. A riportarlo è il quotidiano “New York Times”. Almeno il 4,5%, di tutti gli adulti, ha affermato di aver fatto uso di sigarette elettroniche. Prezzi che sono andati ad aumentare con il diminuire dell’età.
Dati che riguardano anche i giovani: 14% degli studenti delle scuole superiori e l’11% dei giovani adulti. Allo stesso tempo, però, il quotidiano americano afferma che le vendite erano ancora in crescita fino a maggio dello scorso anno, ma poi sono diminuite del 12% fino a tutto dicembre. Perché tutto questo’ A quanto pare per divieti statali o locali sui prodotti, tasse governative e la concorrenza. La venduta di 3 settimane di sigarette elettroniche è arrivata a 25,9 milioni di unità alla fine dello scorso anno. L’obiettivo della Fda è stata quella di “favorire l’uso delle stesse e regolandone la vendita”.
Quelli a gusto frutta e di caramelle sono quelli più popolari. Quelli a vapore contengono alti livelli di nicotina. L’American Heart Association ha chiesto azioni di contrasto significative per ridurre l’e-fumo giovanile, visto che potrebbero comportare un aumento di malattie cardiache e polmonari. Diminuisce anche l’uso tra i minori dopo il picco del 2019. Quasi il 28% degli studenti delle scuole superiori ha “svapato” nell’ultimo mese.
I sostenitori delle limitazioni, fanno sapere, di continuare a pressare le autorità affinché si possa arrivare una decisione importante: ovvero quella di poter decretare il divieto dell’uso di queste sigarette elettroniche. Anche se appare un qualcosa di molto complicato fino a questo momento. A dire il vero, tutto questo, si è già verificato da una parte: precisamente in California dove gli effetti della campagna non hanno affatto tardato: a partire dal 21 dicembre dello scorso anno il divieto è diventato ufficiale. Le vendite sono calate del 35%.