Caso Santanché, prima vera prova per il centrodestra. Lei: non vedo l’ora

La ministra freme per andare in aula e riferire. Da parte sua c’è la massima fiducia nella premier ma anche con con la Lega. “Non mi voterebbero mia contro”

Un caso che monta ogni giorno di più. Ma Daniela Santanchè, ministro del Turismo, non vede l’ora di andare in aula e riferire tutta la storia che la riguarda. Ha una gran fretta di parlare, spiegare e, perché no, anche e soprattutto smentire tutto quello che è successo in questi giorno dopo il servizio di Report che parla delle sue società che hanno avuto problemi con i dipendenti e con i pagamenti dei fornitori, cose che hanno coinvolto tante aziende, forse un po’ meno usufruire dei bonus legati al covid sulla cassa integrazione, ma lei non vede l’ora di spiegare.

Il ministro
Il ministro del Turismo Daniela Santanché (Ansa Notizie.com)

Non vedo l’ora di essere sui banchi del Senato“, ha spiegato il ministra del Turismo ai suoi colleghi di partito, ma anche della coalizione, che in questi ultimi giorni non hanno fatto altro che chiamarla esprimendo vicinanza e solidarietà, ma anche per garantirle sostegno una volta che si andrà in Parlamento. Il caso delle due aziende Visibilia e Ki Group, la cui gestione è all’attenzione dalla magistratura, ovviamente non fa che agitare e mettere qualche dubbio all’interno della maggioranza. C’è fiducia, ma le cose da spiegare sono tante, visto che le accuse sono altrettanto precise.

L’opposizione minaccia una mozione di sfiducia. Lei: “Che accanimento”

L'attesa
Il ministro del Turismo Daniele Santanché con il presidente della regione Lombardia Fontana (Ansa Notizie.com)

A Palazzo Chigi, e non potrebbe essere altrimenti viste le accuse, un pizzico di preoccupazione c’è, ma la Santanchè e anche il premier Giorgia Meloni trasmettono all’esterno serenità e fiducia sull’argomento. Lei, il ministro Santanché, insiste e rincara la dose: “Non ho niente da nascondere, spiegherò punto per punto», ha assicurato lei stessa alla Meloni, tanto che la presidente del Consiglio è stata la prima a dire che appena ce ne sarà l’occasione verrà in aula a riferire. “Io non ho avuto avvisi di garanzia, non ho processi, non ho condanne, davvero non capisco tutto questo accanimento contro di me», lo sfogo del ministro ad ogni evento a cui partecipa da qualche giorno a questa parte. E’ vero che non ci sono condanne o avvisi di garanzia, ma è altrettanto vero che l’inchiesta e l’indagine della magistratura di Milano è appena cominciata, quindi è normale che non ci siano avvisi di garanzia né tanto meno meno processi allo stato attuale. Ma questo lo sa bene anche lei, il ministro.

L’opposizione però fa rumore e si agita, e non potrebbe essere in altro modo. I capigruppo del M5S Silvestri e Patuanelli hanno scritto ai presidenti di Camera e Senato per chiedere una conferenza dei capigruppo “immediata“. L’obiettivo è portare il ministra del Turismo in aula e riferire “urgentemente in merito ai gravi fatti emersi dall’inchiesta di “ Report” “. Inizialmente anche da Lega e Forza Italia si erano alzate voci di contestazione nei confronti della Santanché, ma poi è stata fatta una piccola marcia indietro, con qualcuno che si sarebbe anche scusato (chissà poi per cosa). La Santanché non ha timore di lasciare il posto da ministro, nonostante Giuseppe Conte, abbia ricordato come “altri ministri si sono dimessi per meno”. Il riferimento è a Maurizio Lupi e Josefa Idem. Il primo, all’epoca ministro delle Infrastrutture, si dimise a causa di un inchiesta nata dalla Procura di Firenze per possibili tangenti dove venne fuori il nome di Lupi, mai indagato, soprattutto per via di un orologio che un imprenditore donò al figlio, poi restituito. Finì tutto in una bolla di sapone, ma Lupi si dimise all’istante. La seconda, la campionessa Idem, all’epoca ministro per le pari opportunità, si dimise nel 2013 a causa di un mancato pagamento Imu per la sua casa-palestra a Ravenna, ma poi anche lì tutto si dimostrò una bolla di sapone. Seguendo le carte della procura di Milano, e non certo e solo Report, il caso legato a Santanché sembra un tantinello diverso.

Gestione cookie