Calenda: “Pronti a dire sì al Mes. Sul Pd…”

Carlo Calenda in un’intervista a ‘Il Messaggero: “Pronti a sostenere il governo sulla riforma della giustizia. Le proposte di Nordio sono molto simili alle nostre”.

Carlo Calenda torna a parlare e lo fa in un’intervista a Il Messaggero. Diversi i temi toccati dal leader di Azione, che ha fatto il punto sulla situazione politica attuale, ma si è proiettato anche su una possibile alleanza con il Partito Democratico. Naturalmente si è discusso anche di Russia dopo quanto accaduto in questi ultimi giorni.

Calenda intervista Il Messaggero
Carlo Calenda intervistato da ‘Il Messaggero’ – Notizie.com – © Ansa

Per quanto riguarda i temi politici, il leader di Azione si è soffermato sul Mes ribadendo il suo appoggio al governo in caso di sì e sfidando Matteo Salvini: “Io penso che alla fine dirà di sì. Ci sarà un cambio di rotta come già successo in passato. Ma se il premier non avrà il sostegno della Lega, i voti arriveranno dalle opposizioni. Noi sul Mes ci siamo, come sulla riforma della giustizia. Santanchè? La aspettiamo in Aula. Dimissioni? Solo se non sarà in grado di chiarire“.

Calenda chiude le porte ad una alleanza con il Pd

Calenda intervista Il Messaggero
Calenda chiude ad una alleanza con il Pd (almeno per ora) – Notizie.com – © Ansa

Come detto, si è parlato anche del rapporto tra Azione e Pd. “Allo stato attuale è possibile una convergenza su singoli temi, ma parlare di una alleanza è impossibile – ha ribadito Calenda – la mia linea è molto distante da quella della Schlein“.

Nonostante questo, però, i due partiti sono pronti a presentare una proposta unitaria sul salario minimo: “Il nostro obiettivo è quello di superare l’idea che una proposta è giusta o sbagliata a seconda di chi la fa“.

Calenda: “Russia? La reputazione di Putin ne esce distrutta”

Calenda intervista Il Messaggero
Il pensiero di Calenda sul futuro di Putin – Notizie.com – © Ansa

Per Calenda un passaggio anche su cosa è accaduto in Russia in questi ultimi giorni: “La reputazione interna di Putin ne è uscita distrutta e questo rischia di non essere un qualcosa di positivo perché aumenta la sua pericolosità. Io da tempo difendo l’Ucraina, ma ora Putin per restare al comando dovrà riaffermare la sua forza e non possiamo escludere una escalation ancora più pericolosa di quella che è andata in scena fino a questo momento“.

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