Attesa per la sentenza dei giudici di Torino per il processo d’appello bis nei confronti di Alfredo Cospito e Anna Beniamini per l’attentato all’ex scuola allievi carabinieri di Fossano. Il procuratore generale ha ribadito la richiesta di ergastolo. “Non c’è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano”, duro intervento spontaneo dell’imputato in aula
Occhiali da vista, maglia a mezze maniche color nocciola, jeans. Gambe accavallate, braccia incrociate. Si vedono i tatuaggi. L’aria è sera, il volto non appare eccessivamente smagrito.
Anzi, a giudicare dalle immagini che rimanda il video collegamento Alfredo Cospito appare in buone condizioni. Collegato dal carcere di Sassari l’anarchico rilascia una durissima dichiarazione. In aula a Torino si deve decidere nell’ambito del processo d’appello bis che vede imputati i due per l’attentato all’ex scuola allievi e carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, avvenuto nel giugno del 2006. Il procedimento ha per oggetto il ricalcolo della pena relativa ai fatti, dopo che la Cassazione l’ha riqualificato come “strage politica”.
Per la prima volta dall’apertura del processo “Scripta Manent”, dunque, Cospito nega il suo coinvolgimento nell’attentato e dice: “In vent’anni di attentati di sigle anarchiche non c’e’ mai stato un morto. Chiaramente erano tutti attentati dimostrativi. Questo e’ solo un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, non siamo lo Stato“, queste le parole dell’ imputato che ha poi aggiunto : “In questo processo sono evidenti accanimento e stranezze, quando e’ successo l’attentato nessuno gli ha dato importanza. Poi la Cassazione ha trasformato una strage semplice in strage politica. Non c’e’ nessuna certezza che chi ha fatto quell’attentato voleva uccidere, non ci si puo’ affidare a perizie fatte dopo. Non c’e’ nessuna prova che io e Anna abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano”.
Dopo le dichiarazioni, la Corte si e’ ritirata in Camera di consiglio. La sentenza che e’ attesa nelle prossime ore. L’accusa ha chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno per 12 mesi nei confronti di Cospito, detenuto a Sassari in regime di 41-bis, mentre per Anna Beniamino la richiesta e’ stata di 27 anni e un mese. “A Fossano l’azione e’ stata micidiale e il pericolo massiccio. Non e’ stata una somma di petardi, ma esplosivi con un discreto potenziale. E poi abbiamo la rivendicazione che Cospito fa di quell’atto, l’obiettivo di Cospito e Beniamino non erano i cittadini o i passanti, ma le istituzioni“. Cosi’ il procuratore generale di Torino Francesco Enrico Saluzzo. “Non si capisce perche’ la procura generale voglia applicare una pena cosi’ esemplare“. Sono state invece queste le dichiarazioni di Flavio Rossi Albertini, legale difensore di Alfredo Cospito, Rivolgendosi ai giudici popolari, l’avvocato ha poi aggiunto: “Abbiamo parlato della strage di Bologna, voi avete un senso di proporzionalita’ e giustizia, E’ importante in processi come questi che i cittadini valutino quanto e’ accaduto a Fossano“.
Il nodo processuale riguarda l’ergastolo ostativo, a maggior ragione dopo che la Corte Costituzionale ha autorizzato la possibilità di riconoscere all’anarchico l’attenuante della lieve entità, di norma vietata proprio per il tipo di reato che prevede una pena fissa, oltre che per la recidiva reiterata che si contesta a Cospito.