Episodio scioccante in pista: secondo le ricostruzioni l’uomo non si è accorto di essere così vicino al velivolo. Un errore fatale
Una tragedia incredibile è avvenuta questo venerdì negli Stati Uniti. Sono attualmente in corso indagini su un incidente a seguito del quale un lavoratore aeroportuale di San Antonio, in Texas, è stato ucciso dopo essere stato risucchiato nel motore a turboventola International CFM56 prodotto da Francia e Stati Uniti. Si tratta nello specifico di un Airbus A319 di Delta Air Lines, che era arrivato da Los Angeles venerdì notte (intorno alle 22.25) e stava marciando verso il gate con il motore acceso “quando un lavoratore è stato assorbito nel motore”, ha detto ad Agence il National Transportation Safety Board (NTSB).
Il lavoratore era sotto contratto con Unifi Aviation, una società con cui il colosso delle compagnie aeree stipula contratti per le operazioni del personale di terra, secondo i media locali. Delta ha tentato di giustificarsi spiegando all’emittente televisiva di San Antonio, KENS 5, che la società è “profondamente rattristata” dagli eventi di venerdì sera e che sta “collaborando con le autorità mentre iniziano le loro indagini“. In seguito ha aggiunto: “Dalla nostra indagine iniziale, questo incidente non era correlato ai processi operativi, alle procedure e alle politiche di sicurezza di Unifi“. Si tratta peraltro di un tremendo déjà vu, dal momento che appena mercoledì scorso la compagnia aerea regionale Piedmont Airlines è stata multata di 15.625 dollari dall’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) per la morte di un lavoratore del personale di terra avvenuta l’anno scorso in un incidente simile. “Un’adeguata formazione e l’applicazione delle procedure di sicurezza avrebbero potuto prevenire questa tragedia“, ha affermato un funzionario dell’OSHA.
Le regole stabiliscono che sia necessario mantenere costantemente una distanza di sicurezza dagli aeromobili che hanno ancora i motori in funzione. Al momento sono ancora in fase di analisi i dettagli sulle cause del tragico evento di venerdì scorso. Secondo alcune ricostruzioni, che devono ancora essere confermate, sembra che l’operaio si sia avvicinato al motore e si sia fermato proprio di fronte ad esso. Forse non si è reso conto di essere nel luogo sbagliato, considerando che era notte, ma purtroppo quando ha capito la gravità della situazione non ha avuto il tempo di allontanarsi.
La forza di aspirazione generata da questi motori è estremamente potente e non lascia scampo. Basti considerare che la ventola principale, che presenta un diametro superiore ai 2 metri, può ruotare a una velocità di 20.000 giri al minuto, e le estremità delle sue affilate pale in titanio possono addirittura superare la velocità del suono. Praticamente, una condanna a morte. Al suolo, il pilota riduce la potenza dei motori e quindi questi parametri sono inferiori, ma l’intero aeromobile è stato in ogni caso scosso da una forte vibrazione avvertita dai passeggeri, mentre le spie di allarme dei motori si sono illuminate sul pannello di controllo.