“Ho scritto anche alla preside: le ho detto che dare 9 a chi a sparato lo ritengo un messaggio diseducativo”. Sul caso di Rovigo, interviene duramente il ministro Valditara. “Dopo 3 mesi di ravvedimento apparente non si cancella fatto grave”, è invece questo il pensiero di Mario Rusconi (ANP) intervenuto in esclusiva a Notizie.com
All’istituto tecnico industriale Viola Marchesini di Rovigo sono già arrivati gli ispettori inviati dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, per chiarire come mai il Consiglio di classe abbia ammesso all’anno successivo con 9 in condotta quello studente che lo scorso ottobre colpì la propria docente con una pistola ad aria compresa ferendola ad un occhio e alla testa. Il caso divenne giustamente virale e indignò l’opinione pubblica.
Il 9 in condotta ha riaperto il dibattito e sul caso ha dichiarato proprio lo stesso Valditara: “Ho scritto anche alla preside: le ho detto che dare 9 a chi a sparato lo ritengo un messaggio diseducativo. Ci sono tanti voti a disposizione. Siccome c’è l’autonomia delle scuole e il ministro non può dire decido io, gli ispettori sono stati mandati per capire se gli scrutini sono stati coerenti con i regolamenti interni“, ha spiegato il ministro.
“Vogliamo capire anche qui se ci sono margini di manovra che il ministero può avere. A breve gli ispettori faranno una relazione, ma non basta mandare gli ispettori: interverremo anche sul voto di condotta“. Poi Valditara ha inoltre aggiunto: “Dobbiamo ridare autorevolezza alla figura del docente, rimettere il docente al centro della società. Occorrono anche provvedimenti. Già dalla prossima settimana lavoreremo per proporre e trovare soluzioni interessanti, fortemente innovative”. Ma qual è l’opinione di chi per anni è stato in prima fila ad insegnare agli studenti e che da diverso tempo fa anche parte dell’Associazione Nazionale Presidi? Lo abbiamo chiesto al professor Mario Rusconi, e con l’occasione abbiamo parlato anche degli esami di maturità in corso. L’intervista in esclusiva a Notizie.com.
Preside Rusconi, ha fatto bene il ministro Valditara ad intervenire così duramente sui fatti di Rovigo?
“Rovigo è stato un fatto di cronaca scandaloso sul quale ho continuamente voluto restare al corrente leggendo i giornali. Mi chiedo come si faccia a passare da una forma di aggressione tanto grave, sottoposta all’attenzione dell’autorità giudiziaria, al perdonismo col 9 in condotta? Dopo 3 mesi di ravvedimento apparente non si cancella un fatto tanto forte”.
Cosa crede sia accaduto in quella scuola? Colpa davvero della autonomia scolastica?
“Quel Consiglio di classe ha dimenticato gli elementi costitutivi della formazione dello studente che si basano sì sulla competenza ma anche sul senso di cittadinanza…Che senso avrebbe avuto altrimenti introdurre l’insegnamento dell’educazione civica sin dalla primaria. L’autonomia scolastica è un valore aggiunto, ma non un liberi tutti! Che la scuola assuma decisioni un tempo in carico al ministero o al provveditorato, non significa prenderle a casaccio”.
Ha parlato di questo caso con i suoi studenti?
“Sì ne abbiamo parlato e dopo aver inquadrato la vicenda, loro mi hanno detto “allora anche noi la prossima volta agiamo così, magari ci premiano con 10 in condotta”. Capisce cosa accade se non si interviene in maniera corretta? Il 9 in condotta è assolutamente diseducativo come dice Valditara… A meno che in questi 3 mesi non ci sia stata una folgorazione come Paolo sulla via di Damasco!”.
Ma il 9 in condotta è “rivedibile”? O meglio si può modificare la decisione del Consiglio di classe?
“Impossibile modificare la situazione, perchè il Consiglio di classe deve rispondere in base allo statuto. Da quello che è emerso durante il primo quadrimestre era stato dato il 5 in condotta a quel ragazzo. Fosse accaduto nel secondo sarebbe stato bocciato…Ma io dico che è impossibile che in così poco tempo i comportamenti e le intenzioni siano cambiate. Non vuoi bocciare? Dai almeno un 6, sarebbe stato ben diverso. Avresti mandato un segnale”.
Professore, cambiando tema: come stanno andando gli esami di maturità?
“Stanno andando in maniera sufficientemente normale, ma coni miei colleghi abbiamo notato un certo depauperamento nella formazione degli studenti. Colpa della pandemia, troppi stop and go, troppa didattica a distanza, molte assenze e poca continuità. Ma ha avuto ragione Valditara, era importante dare un segnale. Ora però occorre seguire agli orali il consiglio del ministro: i membri delle commissioni interne conducano un esame non nozionistico, ma impostino il momento del confronto come fosse un colloquio a 360 gradi”.
Cosa ha pensato delle tracce dello scritto? Come le ha giudicate?
” Per quanto riguarda le prove di italiano le ho trovate tutte adeguate, tranne quella di Quasimodo, perchè conteneva un elemento eccessivamente tecnico: qual è la metrica usata nella poesia di Quasimodo, gli studenti mica arrivano a farlo nel programma. Sulla polemica della traccia del ministro Bianchi non entro, poi tra l’altro è anche rientrata e gli studenti che l’hanno scelta non hanno capito la questione partitica e politica. Invece constato, che come sempre la prova più difficile resta quella del liceo scientifico con matematica. Fattibile Seneca per il classico”.
La più classica delle domande professor Rusconi: cosa vorrebbe accadesse per l’immediato futuro nella scuola italiana?
“Biblioteche digitali e lezioni interattive, ma si tratta di un progetto ampio. E poi una riforma che hanno tentato senza successo un paio di ministri: quella del curriculum flessibile con più materie fruibili per tutti dalle medie e alle superiori, e la scelta successiva. Significherebbe rivoltare la scuola come un calzino e i sindacati non sarebbero mai d’accordo!”