Lunga telefonata tra il premier Meloni e il presidente Biden. A riferirlo è Palazzo Chigi. Diversi i temi trattati in questo colloquio.
Dopo le polemiche delle ultime ore, il tanto atteso colloquio tra il premier Meloni e il presidente Biden è arrivato. Palazzo Chigi ha confermato che tra i due leader c’è stata una telefonata. Diversi i tempi trattati con il numero uno della Casa Bianca che ha chiesto all’inquilino di Palazzo Chigi di “definire lo scenario sull’impegno dell’Italia nel Mediterraneo e sulla collaborazione con l’Ue per la stabilità in Africa“.
Sempre in questa nota, citata dall’Adnkronos, è stato sottolineato che “una grande attenzione è stata data alla Russia e all’Ucraina“. Entrambi i leader, inoltre, “hanno ribadito i legami tra i due Paesi, la solidità dell’alleanza transatlantica, l’unità della Nato, tutti argomenti che saranno affrontati anche nel prossimo vertice di Vilnius“.
Crowley: “Il rapporto tra Usa e Italia è molto forte”
Gli ottimi rapporti tra Stati Uniti e Italia sono stati confermati anche da Shawn Crowley durante la festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti. L’incaricato d’affari americano a Roma ha sottolineato come “tra i due Paesi c’è un rapporto molto forte e questo è stato costruito anche grazie ai nostri valori democratici“.
“Insieme siamo più prosperi e sicuri – ha aggiunto Crowley – ed io sono fiducioso che questo rapporto continuerà ad essere molto forte anche in futuro a beneficio dei cittadini delle due sponde dell’Atlantico“.
Crowley: “Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia”
L’incaricato d’affari americano ha anche sottolineato di non vedere l’ora di “lavorare con la presidenza italiana del G7 il prossimo anno e di trascorrere l’etate in Puglia per il summit. Italia e Stati Uniti insieme hanno un lavoro importante da fare per combattere il cambiamento climatico, prevenire future pandemie e aumentare la prosperità globale“.
“Proprio per fare questo – ha detto ancora Crowley – bisogna aumentare la cooperazione per rendere le nostre economie più resilienti e meno dipendenti da concorrenti strategici che non seguono gli standard internazionali“.