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Cronaca

Processo a Saviano, diffamò la Meloni. Lo scrittore: “Nessun pentimento anzi…” [VIDEO]

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Daniele Magliocchetti

Nell’aula 13 della palazzina B del tribunale di Piazzale Clodio c’è stata la quarta udienza del dibattimento. Presenti anche la compagna della Schlein, Paola Belloni e Michela Murgia

In una calda e afosa giornata romana, presso la città giudiziaria di Piazzale Clodio è andata in scena la quarta udienza del processo dove lo scrittore Roberto Saviano è imputato per aver diffamato con la parola “Bastardi” Giorgia Meloni, all’epoca del fatto deputata di Fratelli d’Italia. Nell’udienza odierna, la difesa dello scrittore aveva convocato due testimoni come il giornalista e conduttore della trasmissione “Piazza Pulita” Corrado Formigli, il luogo dove Saviano ha pronunciato la parola e offeso sia Meloni che Salvini, ma anche il portavoce di Amnesty International Roberto Noury. Sono loro due che i legali di Saviano hanno chiamato per testimoniare sul banco. I due hanno spiegato quanto avvenuto, soprattutto Formigli, che ha fatto una sorta di cronistoria della puntata e di quello che è avvenuto.

Lo scrittore Roberto Saviano appena uscito dall’aula di tribunale (Foto Notizie.com)

Dopo circa un’ora di dibattimento all’interno dell’aula Paolo Borsellino, la numero 13 della palazzina B di Piazzale Clodio, sono state accolte e ratificate le due testimonianze e alla fine è stata però respinta dal giudice monocratico di Roma la richiesta avanzata dalla difesa di Roberto Saviano, ovvero di sentire in aula, “come assunzione di nuovi mezzi di prova”, la premier Giorgia Meloni. Un tentativo andato a vuoto. “Il fatto che la Premier non venga, a mio modo di vedere è un segnale di fragilità, ma è un mio pensiero”, ha detto Roberto Saviano all’uscita dal tribunale.

“Io non tornerò mai indietro, anzi se potessi la userei ancora quella parola”

Paola Belloni, la compagna della Schlein presente accanto a Saviano in segno di solidarietà, (foto notizie.com)

La vicenda è abbastanza semplice, anche perché in questo procedimento che vede imputato Roberto Saviano per diffamazione nei confronti dell’attuale presidente del Consiglio Meloni. Lo scrittore durante una puntata di ‘Piazzapulita’ su La7 a dicembre 2020, mentre parlava del tema sui migranti e discuteva del fatto di una mamma che aveva perso il proprio bambino, davanti a quella scena si era riferito a Salvini e Meloni, dicendo ‘bastardi’.

’Dopo l’intervista a Saviano nessuno ha chiesto rettifiche o mandato diffide – ha detto il conduttore di Piazza Pulita rispondendo a una domanda del difensore, l’avvocato Antonio Nobile – né tantomeno è stata chiesta la rimozione del video’’. Tra l’altro ha fatto innervosire un po’ il giudice la domanda che il legale della Meloni ha fatto a Formigli su che tipo di diversità politiche avesse con la Meloni, ed è stato ripreso un po’ perché, ha detto la giudice, non è che entrasse molto nel dibattimento questo tipo di argomento. C’era anche pubblico con personaggi famosi, come la compagna della segretaria del Pd Elly Schlein, Paola Belloni, venuta a portare solidarietà a Roberto Saviano. “Sono qui solo per Roberto e per mio conto personale, non dico e non aggiungo nulla di più”, si è limitata a dire in modo schivo. E’ arrivata anche la scrittrice Michela Murgia, col futuro marito Lorenzo Terenzi, e anche l’altra scrittrice Teresa Ciabatti. Tutti per stare accanto a Roberto Saviano che uscendo da tribunale ha detto che “non mi pentirò mai di quello che ho detto anzi lo riaffermo senza problemi perché quella scena di quel bambino e di quella mamma, mi hanno fatto dire quella parola Bastardi”.

 

 

 

 

 

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