In merito a quanto sta accadendo in Russia è arrivato il pensiero di Giovanbattista Fazzolari. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’
Se non è caos allora poco ci manca. Quello che sta accadendo in Russia è sotto gli occhi di tutti. Dall’avanzamento, fino ad arrivare al dietrofront, da parte del gruppo dei mercenari della Wagner di Evgenij Prigozhin. Sicuramente qualcosa non sta andando secondo i piani del presidente Vladimir Putin. Allo stesso tempo in molti si stanno chiedendo cosa potrà accadere a Mosca a breve. Tra questi spuntano anche le parole da parte di Giovanbattista Fazzolari. Il sottosegretario di Palazzo Chigi è intervenuto rilasciando una intervista al ‘Corriere della Sera‘.
“Tutti ce lo stiamo chiedendo, non solamente in Italia. L’unica cosa è che non si deve commettere l’errore di ragionare in termini politici o militari. Forse sono dinamiche più simili a quelle di grandi organizzazioni criminali”. Poi il riferimento alla stessa Wagner: “Penso ai vertici dello Stato russo che non si preoccupano di ostentare una ricchezza miliardaria non frutto delle loro attività e che operano sfacciatamente all’interno di un sistema di potere corrotto”. Una lotta di potere interna al Cremlino? Non lo esclude: “Ci può essere un gioco di potere volto a un cambio di regime. Magari qualche oligarca si è fatto sbloccare una richiesta ben poco politica e Prigozhin”.
Russia, Fazzolari: “Mosca? Sembra Libia del post-Gheddafi”
Non si è fatta attendere la critica nei confronti di Putin: “Ha perso il controllo di uno Stato che sembra sempre più fallito. Vedere gruppi mercenari che annunciano di marciare sulla capitale e non sono subito fermati sarebbe impensabile ovunque. Sembra la Libia del post Gheddafi. La Wagner non rispetta gerarchie militari, leggi di guerra e civili. La Russia usa bande criminali che hanno il permesso di non rispettare le leggi. Torturano, stuprano e deportano bambini“.
Poi l’appello all’Onu: “Bisogna che si facciano rispettare. Almeno con il diritto internazionale o mostra la sua inutilità e apre le porte a una guerra globale“. Il sostegno all’Ucraina, in ogni caso, continua: “Lo si farà ancora con più determinazione“. In conclusione ha voluto lanciare una frecciatina nei confronti del Partito Democratico: “Sento propagandare la nuova parola d’ordine del Cremlino: un cessate il fuoco immediato. Ovvero consegnare i territori occupati a Putin. Davvero questa è la linea del partito di Schlein?“.