Tragedia Piazza San Carlo, la Corte d’Assise si esprime nuovamente su Chiara Appendino: gli ultimi aggiornamenti
Era il 3 giugno del 2017 quando a Cardiff (in Galles) andava in scena la finale di Champions League. A sfidarsi la Juventus di Massimiliano Allegri ed il Real Madrid di Zinedine Zidane. Sul campo non c’è mai stata partita dove i ‘Blancos‘ vinsero per ben 4-1 conquistando l’ambita coppa europea. Coloro che non sono riusciti ad accaparrarsi il biglietto per la finale hanno sostenuto la squadra a Torino. Precisamente a Piazza San Carlo dove era stato messo un maxischermo per consentire ai supporters bianconeri di guardare la partita del loro team del cuore. Mai nessuno, però, si sarebbe aspettato che quella serata si trasformasse in una vera e propria tragedia.
Ad un certo punto, quasi nei minuti finali dell’incontro, si scatenò il panico. C’è chi parlava addirittura di una bomba chi di un altro episodio gravissimo. Sono bastati pochissimi secondi a creare un disastro. Si formò una calca di persone: il totale furono quasi 1.600 feriti e due vittime. Si trattava di altrettante donne che non ce la fecero a sopravvivere dopo aver riportato delle importanti ferite al capo e non solo. Negli ultimi minuti si è concluso il processo della Corte d’Assise in appello in merito alla condanna di Chiara Appendino, all’epoca dei fatti prima cittadina del capoluogo piemontese.
Niente da fare per Chiara Appendino visto che la sua condanna è stata confermata dalla Corte di Assise. L’ex sindaca di Torino (ed attualmente parlamentare con il ‘Movimento 5 Stelle‘ è stata condannata ad un anno e sei mesi di carcere per quello che accadde quella terribile sera. Un processo che si riferiva a delle presunte carenze nell’organizzazione e nella gestione dell’evento in Piazza San Carlo.
Non è l’unica visto che i giudici hanno confermato la condanna anche per Paola Giordana (ex capo di gabinetto della sindaca) a 18 mesi. Assolto, invece, l’ex questore Angelo Sanna. Quest’ultimo era stato condannato in primo grado. Stesso discorso vale anche per l’ex capo di gabinetto della questura Michele Mollo (gli erano stati inflitti due anni) Scattano le condanne anche per il dirigente della questura Alberto Bonzano (un anno e 4 mesi) e Marco Sgarbi, vicecomandante della polizia municipale (un anno e due mesi).