Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” dove si è soffermato su alcuni importanti argomenti
Orazio Schillaci ci ha tenuto a fare un po’ di chiarezza in merito alle ultime voci che circolavano sul governo. Ovvero che che si volesse andare a privatizzare la sanità. Nessun esponente del governo ha mai ammesso questo. La conferma arriva in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica“. Allo stesso tempo, però, ci ha tenuto a precisare che ci vogliono più soldi per il sistema sanitario nazionale. Si parla di una cifra che oscilla tra i 3 ed i 4 miliardi di euro. Con quell’importo, infatti, si potrebbero andare a risolvere un bel po’ di problemi.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Di questi, circa 1,5 miliardi servirebbero per il personale, che deve essere pagato meglio, come dico da tempo. Abbiamo iniziato con i lavoratori dei pronto soccorso ma non basta. Ci accusano di non mettere abbastanza soldi per la sanità ma non ci dimentichiamo che il mancato pagamento dei conti del Covid alle Regioni lo abbiamo ereditato dal governo precedente. E le amministrazioni locali lo sanno. Comunque, i soldi da soli non bastano“.
Sanità, Schillaci: “Bisogna ridurre gli sprechi”
Il ministro ha continuato dicendo: “Bisogna andare a ridurre gli sprechi. Uno di questi deriva dall’inappropriatezza. Vale a dire la richiesta di prestazioni inutili. Si tratta di un problema connesso anche alla medicina difensiva, cioè alle prescrizioni di medici che hanno paura di commettere errori“. Allo stesso tempo ha continuato dicendo: “Sarà fondamentale la digitalizzazione, per raggiungere le persone al domicilio e combattere così le diseguaglianze, non solo tra Nord e Sud ma anche tra grandi e piccoli centri abitati. Anche su questo tema ci sono risorse del Pnrr“.
In conclusione aggiunge: “Di tutti i problemi che viviamo come sanità, i nostri cittadini riconoscono negli ospedali e nello specifico nei pronto soccorso dei posti dove vengono curati bene. Ogni giorno ci sono tantissime persone che ricevono un servizio di alta qualità. Soprattutto ci tengo a difendere gli operatori. La sanità ha problemi da tempo, da 20 anni. Senza dimenticare il problema del Covid, dove gli operatori si aspettavano maggiori attenzioni“.
