Auto esplosa sulla Tangenziale di Napoli, secondo intervento riuscito per Fulvio Filace: i medici sono fiduciosi, ma il 25enne dovrà ancora sottoporsi ad altri interventi
E’ perfettamente riuscito il secondo intervento chirurgico che ha dovuto subire Fulvio Filace, il ragazzo di 25 anni che si trovava all’interno della vettura esplosa quasi una settimana fa sulla Tangenziale di Napoli. Ricordiamo che lo studente universitario, laureando in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II di Napoli, è rimasto gravemente ustionato nell’esplosione dell’auto modificata ibrida a diesel ad energia solare. Niente da fare, purtroppo, per la ricercatrice Maria Vittoria Prati, 66enne, che è deceduta pochi giorni fa per le gravi ferite riportate su tutto il corpo.
Il giovane, tirocinante presso il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) si trova ancora ricoverato nel Centro ‘Grandi Ustionati’ dell’ospedale ‘Cardarelli‘ di Napoli. Nel frattempo continuano ad arrivare amici e conoscenti del ragazzo, all’interno del nosocomio, per donare il sangue. Vanno bene, infatti, tutti i gruppi sanguigni per cercare di salvare la vita a Fulvio. Quest’ultimo si trova ancora in terapia intensiva. L’intervento, come riportato dal professore Villani, è andato bene, anche se dovrà subire altre operazione. Si tratta di interventi di rimozione dei tessuti. Di conseguenza saranno eseguiti dei trapianti di pelle.
Auto esplosa Napoli, Fulvio dovrà ancora essere operato: proseguono indagini
Le sue condizioni sono stabili, ma i medici sono fiduciosi nella sua ripresa. Anche se si tratta di una operazione che richiederà molto tempo. Nel frattempo, come riportato in precedenza, sono più di 100 le persone che hanno donato il sangue presso la struttura ospedaliera. Continua anche la solidarietà sui social network (sia del CNR che dell’Università Federico II) affinché molte altre persone, conoscenti e non del ragazzo, possano recarsi al ‘Cardarelli’ per compiere un gesto nei confronti dello studente. Nel frattempo continuano le indagini da parte della Procura della Repubblica di Napoli che ha avviato una indagine.
La stessa che è stata affidata al sostituto procuratore Manuela Persico, con l’aiuto del procuratore aggiunto Simona Di Monte. Di conseguenza anche i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e a quelli del Ris di Roma, e inizialmente seguite dalla Polizia Stradale. cercano di dare delle risposte importanti. Ricordiamo che i due ricercatori viaggiavano all’interno di una Polo Volkswagen modificata, nell’ambito di un progetto denominato “Life-Save“. La stessa che consiste in una macchina diesel trasformata in una ibrida elettrica tramite due motori elettrici montati sui mozzi delle ruote posteriori, dei pannelli solari e una batteria al litio. Probabile che l’esplosione sia dovuta ad un “forte odore alcolico”.