In merito alla vicenda che riguarda il Mes (e molto altro ancora) il capogruppo di Italia Viva-Azione alla Camera, Luigi Marattin, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’
Luigi Marattin svela il proprio pensiero in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Ai microfoni del giornalista Andrea Ducci, il capogruppo di Italia Viva-Azione alla Camera ha espresso il proprio pensiero in merito ad uno degli argomenti che sta scatenando non poche polemiche: ovvero quello relativo al Mes. Lo stesso che nella giornata di ieri, alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha affrontato e che ha fatto scatenare non poche polemiche da parte delle opposizioni che hanno criticato le sue idee. In merito a questo sono arrivate anche le dichiarazioni da parte dello stesso Marattin.
Quando gli è stato chiesto della Meloni che ha indicato la ratifica del Mes come parte di un pacchetto da discutere in sede Ue (oggi e domani Consiglio Ue a Bruxelles) come una strada corretta ha risposto: “No. A sentire il suo discorso, prima di ratificare il Mes dovremmo aspettare la conclusione di tutti i principali dossier della Ue da qui al 2050. Si tratta solo di un ultimo disperato tentativo di buttare la palla in tribuna“. Una proposta che, a quanto pare, non lo convince del tutto. E lo spiega senza problemi.
Il suo discorso è continuato in questo modo: “Nella Ue scambi e trattative sono normali. Ma su temi su cui costruire grandi alleanze tra Stati membri: ad esempio, fossimo noi al governo ci faremmo promotori di un grande scambio tra regole fiscali e allargamento della capacità di bilancio europeo. O tra politiche ambientali e completamento di unione bancaria e unione del mercato dei capitali. Non si fanno trattative su questi temi”.
In conclusione svela come, secondo lui, andrà a finire la questione: “Sono sicuro che lo ratificheranno. Stanno cercando un modo per non fare il modo di perdere la faccia. Il tutto rispetto a quello che hanno detto in precedenza sul Mes. I populisti? La loro politica non è quella di cambiare lo stato presente delle cose. Anzi, ma quello di aizzare la rabbia della gente contro un fantomatico nemico. Forse meglio se lo stesso è straniero dove si possono addossare le colpe”.