Come rivelato dal Corriere della Sera, esistono una lunga serie di cimeli e cose particolari nel lascito del Cavaliere agli eredi
Il testamento di Silvio Berlusconi nasconde un lato meno conosciuto del suo patrimonio. Un qualcosa che va oltre le sue aziende Fininvest, Mediaset e Mondadori, la sua partecipazione in Mediolanum e il suo lascito politico in Forza Italia e nel centrodestra italiano. Si tratta – come raccontato dal Corriere della Sera – di oggetti insoliti, opere d’arte e imbarcazioni, che nel corso degli anni, soprattutto dopo la morte del magnate, hanno acquisito un valore storico molto superiore a quello di mercato. Uno degli elementi più curiosi è rappresentato da tre cammelli che furono un regalo personale di Gheddafi, ma che non furono mai ritirati dallo zoo di Tripoli a causa della destituzione del Colonnello. È probabile che, col passare del tempo e la caduta del regime libico, questi animali non siano sopravvissuti.
Al contrario, un letto gigantesco, chiamato “lettone” nelle carte giudiziarie dell’inchiesta della Procura di Bari, è stato un omaggio di Vladimir Putin. Inizialmente collocato nella residenza romana di Palazzo Grazioli, è stato trasferito a Villa Grande, l’ultima dimora del Cavaliere nella Capitale, dopo il suo trasloco. Tutto questo, e molto altro ancora, costituisce un capitolo separato dell’eredità di Silvio Berlusconi, oltre a Fininvest e alle sue altre imprese. Tra gli oggetti presenti nel testamento, ci sono anche opere d’arte di varie origini, tra cui decine di migliaia di dipinti. Si stima che Berlusconi abbia acquistato oltre ventimila dipinti tramite aste televisive, molti dei quali sono stati successivamente regalati ad amici e parlamentari nel corso degli anni. Tra i dipinti, si trovano numerosi ritratti, paesaggi e opere di provenienza incerta o attribuite a una “scuola”. Secondo una stima di Vittorio Sgarbi, la collezione completa, se venduta singolarmente, potrebbe valere circa dieci milioni di euro.
Tra le opere d’arte più pregevoli c’è un ritratto di Anna Fallarino dipinto da Piero Annigoni, che faceva parte della collezione Casati Stampa conservata nella Villa San Martino prima dell’acquisto da parte di Berlusconi. Questo ritratto ha un notevole valore storico, così come le numerose foto di uomini sconosciuti insieme ad Anna Fallarino e a suo marito Camillo Casati Stampa. Camillo Casati Stampa uccise Anna e il suo amante nell’agosto del 1970, in quello che passò alla storia come il delitto di Via Puccini. Nella pinacoteca adiacente allo studio di Berlusconi, dovrebbe trovarsi un quadro di Tiziano che raffigura un erede De’ Medici, acquistato anni fa dal Museo di Cleveland. Inoltre, nella sua residenza è presente una copia dell’Antea del Parmigianino (l’originale è attualmente in prestito al Louvre), così come una versione nuda della Gioconda attribuita a Bernardino Luini.
Una parte significativa del patrimonio artistico di Berlusconi è conservata a Villa Gernetto, dove sono state collocate molte opere d’arte acquisite durante le aste televisive. Tra queste si trova anche un dipinto del XIX secolo di Francesco Coghetti. Se non fosse stato illegalmente rimosso prima che Villa Gernetto passasse nelle mani di Berlusconi, avrebbe fatto parte della collezione anche una scultura di Canova. Tuttavia, Vittorio Sgarbi intervenne prontamente, rintracciò la scultura a Palermo, riuscendo a impedirne la vendita illegale e ottenendo un vincolo dei Beni Culturali per preservarla. Le barche nel patrimonio di Berlusconi sono più facili da contare. Tra queste, la Principessa VaiVia, una barca a vela di 42 metri; la Morning Glory, lunga 48 metri; e la Magnum 70, una barca a motore. Solo queste imbarcazioni hanno un valore superiore a venti milioni di euro. E non possono mancare ovviamente le cinque repliche della Coppa dei Campioni vinte da presidente del Milan: questi trofei erano tra le prime tappe che il Berlusconi mostrava agli ospiti che entravano per la prima volta a Villa San Martino.