Continuano senza sosta le proteste in Francia dopo la morte di Nahel. E il bilancio dei feriti e dei fermati si aggrava di ora in ora.
In Francia non si fermano le proteste per la morte di Nahel, il ragazzo di 17 anni ucciso da un poliziotto. Ormai in tutto il Paese da giorni si registrano disordini e tafferugli ed oggi c’è stata anche la prima vittima: si tratta di un ventenne precipitato da un tetto di un supermercato a Rouen.
Secondo quanto riferito dall’Ansa, solo nella giornata di ieri sono stati quasi mille i fermati ed oltre 250 feriti, ma il numero è in continua ascesa considerando che oggi le proteste sono continuate. Le situazioni più critiche sono state registrate a Parigi e Lione, dove le forze dell’ordine sono state costrette ad intervenire per disperdere una manifestazione non autorizzata. La situazione è ritornata alla normalità dopo poco tempo, ma stiamo parlando di un quadro generale davvero complicato.
Macron, almeno al momento, non ha dichiarato nessuno stato di emergenza, ma si è appellato alle famiglie chiedendo di tenere i giovanissimi a casa. Il presidente francese si è rivolto anche ai social, dove i black bloc si organizzano, e ha chiesto un maggiore controllo e responsabilità.
La situazione, però, continua ad essere molto critica e non possiamo escludere che nelle prossime ore l’Eliseo non dichiari una situazione di emergenza. Ad oggi, oltre agli appelli, si è deciso di annullare concerti, eventi pubblici, feste di quartieri e nelle scuole e di accorciare alle 21 gli orari di autobus e tram.
Anche i Paesi esteri stanno seguendo da vicino la situazione. La Farnesina he messo in guardia i nostri connazionali ed è aggiornata quotidianamente su quanto sta accadendo in Francia ormai da giorni. Lo stesso si può dire di Gran Bretagna o Norvegia.
Da Berlino, invece, è stata espressa preoccupazione per queste proteste che, come detto in precedenza, ormai vanno avanti da giorni e non sembrano essere destinate a terminare.