Uno dei killer di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa il 24 novembre 2009, morto in ospedale. Aperta un’indagine.
Ritorna sulle pagine di cronaca il caso di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa il 24 novembre 2009, ma questa volta per la morte di uno dei suoi killer. Come ricordato da TgCom24, Rosario Curcio, che stava scontando l’ergastolo per l’omicidio della donna, è deceduto in ospedale dopo essere stato trovato in fin di vita in cella.
Stando a quanto riferito da TgCom24, la scoperta è stata fatta dalla polizia penitenziaria del carcere di Opera nella serata di mercoledì e Curcio è stato immediatamente trasportato all’ospedale San Paolo. Il quadro clinico, però, da subito è sembrato molto grave e il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso. La Procura ha immediatamente aperto un’indagine per accertare meglio quanto successo.
Dalle prime informazioni, che dovranno essere confermate nelle prossime ore, Rosario Curcio si è suicidato. Uno dei killer di Lea Garofalo, infatti, è stato trovato nella sua cella impiccato. Le condizioni dell’uomo da subito sono sembrate molto gravi e i medici del carcere di Opera hanno optato per il trasferimento all’ospedale San Paolo per le cure.
Le condizioni, però, non sono migliorate e nella giornata di venerdì i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Ora gli inquirenti hanno aperto un’indagine per accertare meglio quanto successo e i motivi del gesto. Una morte che ha comunque alcuni punti da chiarire e nelle prossime ore si potranno avere degli aggiornamenti importanti.
Rosario Curcio stava scontando l’ergastolo per la morte di Lea Garofalo. Il detenuto, infatti, è stato condannato alla pena massima per essere stato uno dei killer (l’altro è Carlo Cosco) della testimone di giustizia.
Un percorso in carcere che ha visto Curcio negli ultimi anni prendere parte anche al gruppo di aiuto fondato dallo psicologo Angelo Aparo. Ora la notizia di questo suicidio che ha comunque diverse cose da chiarire e lo si farà nei prossimi giorni attraverso le indagini della Procura di Milano.