Il leader di Azione ha parlato dell’ultima novità in arrivo dall’opposizione, una proposta di legge unitaria sul salario minimo. “Solo buonsenso, ribadisco il no di Azione al campo largo”
Una novità assoluta per questa legislatura è la prima azione congiunta delle opposizioni. Pd, M5S, Azione, Avs e +Europa hanno sottoscritto un progetto di legge che verrà presto protocollato in Parlamento. Parliamo del progetto di salario minimo tanto caro ai leader delle opposizioni poco inviso al Governo. Attenzione però a tirare fuori facili conclusioni perché questo non sarà un prologo ad un campo largo, anzi. A confermarlo è il leader di Azione Carlo Calenda alla Nazione.
“Si tratta semplicemente di buonsenso, non c’è nulla dipiù. Per noi di Azione la proposta sul salario minimo è qualcosa di naturale. C’è già in tutti i paesi occidentali, per noi non si può essere pagati meno di 9 euro l’ora. Se poi qualcuno guadagnasse dipiù ben venga ma dobbiamo far fuori i contratti pirata da 3 o 4 euro all’ora perché non consentono di vivere dignitosamente. Si tratta una proposta di civiltà“. La Meloni però si è già dichiarata apertamente contraria ad una legge di questo tipo ma lo spirito dell’iniziativa secondo Calenda è quello di creare un dibattito politico. “La proposta avrebbe già fatto parte dell’agenda Draghi. Ad ogni modo essendo un’iniziativa dell’intera opposizione la Meloni dovrebbe aprire un dibattito, soprattutto considerata la spinta che proviene dalle agenzie internazionali che si occupano di povertà“.
Altra curiosità dell’iniziativa per un salario minimo è la firma di tutti i partiti d’opposizione salvo Italia Viva guidata dall’ex compagno di Calenda nel Terzo Polo, Matteo Renzi. “Mi pare strano che Renzi abbia dato la sua disponibilità a votare ma non quella a firmare la proposta. Specie perchè da segretario Pd nel 2018 ha fatto una campagna sul salrio minimo e l’ha approvato nel programma di Terzo Polo. Ad ogni modo Azione e Italia Viva sono separati e perciò ognuno è libero di decidere come ritiene opportuno“. L’idea di un campo largo potrebbe essere quella giusta se si volesse provare ad eliminare il bipolarismo, non per Calenda per cui prosegue il motto “mai con loro”.
“Non c’è nessuna prospettiva possibile di campo largo. Sì, a noi interessa chiudere la stagione del bipolarismo, ma non in questo modo, per me noi rappresentiamo il pensiero della maggioranza degli italiani. Azione lavora sul concreto, appoggiando ogni proposta che possa dare un futuro migliore al paese. Ecco perché sulla riforma della giustizia ci siamo schierati a favore di Nordio mentre sul salario minimo siamo al fianco del M5S“. Un ultimo pensiero quindi non può che andare verso le prossime elezioni dove Calenda spera di “convincere gli italiani“. “Vorrei che si arrivasse ad una forma di indicazione del premier e del capo di stato da parte dei cittadini. Se un giorno gli italiani dovessero scegliere Azione io gli prometto una coalizione sul modello del governo Draghi“.