Il Ministro attacca gli americano sul paragone col cibo, ma parla e collega l’argomento anche all’immigrazione
Un attacco bello e buono alla carne sintetica e a tutti quei cibi che non hanno qualità e una storia dietro di lavoro e sacrificio. Il ministro Francesco Lollobrigida da questo punto di vista è un bulldozzer e un martello pneumatico vero: “I cibi sintetici servono per abbattere il prezzo di produzione e dare un cibo standardizzato per tuti a basso livello qualitativo, noi interclassisti gli altri come gli americani standardizzati. Loro hanno un effetto drammatico nello sviluppo visto il loro approccio aò cibo, i ricchi mangiamo bene, i poveri mangiano cibo spazzatura: 77% di sovrappeso noi al 36%, loro al 38% di obesità rispetto al nostro 8%. E noi gli italiani non vogliamo andare su questo modello, da loro non dobbiamo imparare nulla“.
Lollobrigida va avanti a testa bassa e non sin ferma soprattutto su questo argomento specifico: “Noi però dobbiamo arrivare come garantire la sicurezza alimentare, abbiamo continenti in via di sviluppo come l’Africa, come diceva Mattei, si lavoro con l’Africa no loro per noi. Ed è un approccio diverso. Con la Fao ci stiamo confrontando, la destra non solo ha teso la mano ma vogliamo dare a loro la possibilità di sviluppare, produrre per avare autonomia alimentare, così cresce la loro economia”. Diamo una mano a loro per darla a noi e far vivere meglio loro e dare sempre a loro una possibilità di sviluppo, questo voleva Enrico Mattei, “questo vogliamo noi”.
“I paesi che sono dall’altra parte, come in Africa hanno i nostri stessi obiettivi”
“I Paesi dall’altra parte – ha spiegato in modo accorato il ministro Lollobrigida – hanno il nostro stesso obiettivo. Qualche giorno fa ho incontrato ‘ambasciatore ed il ministro del Bangladesh. La proposta che ci siamo fatti: un loro giovane invece di dare 6mila euro ad uno scafista, anche se il termine è improprio, con la metà dei soldi lo si fa studiare lì, con competenze, rudimenti della lingua italiana, le regole del vivere civie della nazione che ti ospita”.
Lollobrigida spiega qual è il piano per dare una mano ai paesi africani a svilupparsi, ma non sono solo parole, bensì una serie d’incontri reali dove si fanno progetti e si hanno idee: “Questo modello, attraverso flussi organizzati, ci può consentire di sostenere settori deboli in termini di manodopera e di arricchire il Paese di provenienza se uno poi vorrà tornare a casa. Noi però abbiamo chiesto al Bangladesh una cosa: la premialità la diamo a chi fanno entrare le persone legalmente e si riprendono indietro i criminali. Con l’Africa stiamo applicando lo stesso tipo di modello“