Lo spagnolo dà l’addio al Galatasaray e ringrazia i compagni, tra cui l’ex attaccante dell’Inter con cui è rimasto qualcosa in sospeso
Una carriera lunga, vissuta in grandi club e sempre ad altissimi livelli. Mai, però, prima di questa stagione, Juan Mata era riuscito a vincere un campionato. Con il Galatasaray ce l’ha fatta, 296 giorni dopo l’ufficialità del suo acquisto da parte della squadra turca. Ecco perché adesso lo spagnolo può lasciare serenamente, a 35 anni, il club giallorosso, che lo ha salutato così sui social network: “Una carriera esemplare dentro e fuori dal campo. Ci siamo goduti ogni minuto. Grazie di tutto“.
Mata in Turchia è riuscito a fare quello che non gli era riuscito con il Valencia in Spagna, né con il Manchester United e con il Chelsea in Inghilterra, aggiungendo nel suo personale palmares la vittoria di un campionato con una squadra di club. Lo inserirà comunque in un curriculum già ben ricco, soprattutto a livello internazionale, visto che include una Champions League vinta con i Blues nel 2012, due edizione dell’Europa League, la prima sempre a Stamford Bridge nel 2013 e la seconda con i Red Devils nel 2017, più un Mondiale nel 2010 e un Europeo nel 2012 con la Spagna.
A Istanbul, facendo parte della squadra di Okan Buruk, che la scorsa estate ha sostituito Domènec Torrent come allenatore del Galatasaray, ha superato il Fenerbahce di otto punti in classifica e ha fatto parte così della rosa dei campioni di una Super League che i giallorossi non alzavano dal 2019. Mata ha partecipato segnato tre gol e servendo un assist, quanto basta per far parte dei protagonisti di questo trionfo.
Così, in una commovente lettera diffusa attraverso i suoi social network, Juan Mata ha assicurato di essere “molto orgoglioso di far parte di questa famiglia per sempre” e ha mostrato la sua gratitudine “per l’amore” che sia lui che la sua famiglia hanno ricevuto dai tifosi del Galatasaray. Infine, Mata ha voluto ringraziare nello specifico l’argentino Mauro Icardi, autore di 22 gol in 24 partite di campionato, per avergli regalato “il titolo che mi mancava“. Poi, però, ha aggiunto una divertente specifica: “Ma mi devi ancora i soldi delle nostre scommesse sui calci di punizione…“. Chissà se Maurito adesso provvederà a saldare il debito con lo spagnolo.