Il simbolo italiano nel mondo delle mma ha commentato in esclusiva a Notizie.com le ultime evoluzioni di questo sport.
Alessio Sakara è stato il primo atleta italiano della storia a competere nella promotion statunitense UFC, per la quale resta in assoluto uno degli atleti europei più longevi ad averne fatto parte tra il 2005 e il 2013. In più ha proseguito la sua carriera nel mondo delle arti marziali miste con Bellator, dal 2016 al 2021, dove ha detenuto il primato di miglior fighter italiano nella top ten assoluta del ranking, e dal 2023 è entrato nella promotion BKFC – Bare Knuckle Fighting Championship.
Si tratta insomma di un’icona del mondo delle arti marziali miste in Italia e nel mondo, per questo la redazione di Notizie.com gli ha chiesto cosa ne pensasse degli ultimi aggiornamenti e in particolare della recente fusione tra UFC e WWE: “Sei anni fa, vedendo che facevano troppi eventi e reclutavano troppe persone, vedendo anche il comportamento di Conor McGregor, dissi che ormai era diventato tutto uno show. Adesso è orientato tutto su chi si sa vendere meglio. È diventato business e non solo sport. O meglio, anche prima c’erano queste due componenti, ma c’era lo sport al primo posto e io rispettavo tanto questa concezione. Poi è cambiato tutto ed è per questo che ho cambiato disciplina. Lo sport è quello che ha portato su il business, non il contrario. Dal mio punto di vista marzialista, posso dire pietà e nostalgia dei vecchi tempi. Dal punto di vista imprenditoriale, anche se io non lo farei, dico che è stato un bel colpo, perché il wrestling è seguitissimo“.
Terrà conto anche di questo nella sua nuova iniziativa, una competizione nazionale sotto l’egida della Federkombat che porterà il suo nome: la “Sakara Fight Night”. Con due tornei distinti di arti marziali miste e grappling, sarà aperta a tutti gli atleti e le atlete maggiori di 18 anni di età di ogni categoria di peso. La competizione prevedrà due tappe di qualificazione a Venezia (Palasport Camponogara, 23-24 settembre) e Caserta (PalaJacazzi Aversa, 14-15 ottobre) e culminerà con le finalissime nel Main Event del 25 novembre a Roma: “I tempi sono cambiati, ma nel mio nuovo progetto, la Sakara Fight Night, aiuterò i giovani considerando le circostanze attuali. Nel nostro contratto ci sarà però una particolarità. Io avrò libero arbitrio, di decidere anche nel giorno del peso o in base a come si comportano sui social, di annullare i contratti se il trash talking supera il limite“.
La sua battaglia contro il trash talking va avanti da anni: “Lo faccio per la meritocrazia. McGregor ha saputo fare business, ma non ha capito che non sono tutti come lui. La maggior parte della gente non ha il suo talento abbinato a un livello atletico fortissimo per le MMA. Facendo così dai modo alla gente di annullare la meritocrazia, perché quelli più seguiti sono quelli che si vendono meglio. Magari sanno parlare, ma stanno in posti che non meritano. Allora non conta quanto sei bravo, quante ore passi in palestra, ma quanto stai sui social. Io potrei avere molte più possibilità anche di combattere fino a 50 anni se da domani inizio a scrivere una serie di cazzate sui social. Magari attacco senza senso Ibrahimovic. La conseguenza sarebbe un enorme seguito, ma andrebbe contro quello che ho sempre pensato, ossia che il talento lo costruisci in palestra, con il sacrificio“.