Il ministro della Cultura parla dal palco di Fenix 2023 e annuncia: “Sa oggi si pagherà anche per entrare nel Pantheon, tranne per i romani che saranno esenti”
Una serie di iniziative raccontate dal ministro della cultura Sangiuliano sul palco di Fenix 2023. Appena arrivato viene salutato calorosamente, evita in modo accurato la stampa sia prima che dopo l’intervento, anche perché non vuole ricevere domande su Sgarbi e alimentare la polemica, “Non ho paura delle domande, ho detto tutto in una lettera, si faccia bastare quella”, risponde a Notizie.com prima di entrare in macchina. Il ministro e si concentra sull’agenda che l’ha visto protagonista da quando è arrivato fino ad oggi: “Stiamo costruendo un nuovo immaginario che possa proiettare i valori positivi della nostra nazione nel mondo”.
E così ripercorre tutto quello che ha fatto fino ad ora e lo spiega ai ragazzi di Gioventù Nazionale, annunciando che d’ora in avanti dal 15 agosto al 26 dicembre e tutti gli altri giorni festivi dell’ann, includendo quelli feriali, “i musei resteranno sempre aperti“, aggiungendo che “il Pantheon da oggi sarà a pagamento, tranne per i romani che sono esenti” e affonda: “Ma come i francesi fanno pagare per andare sulla tomba di Napoleone e noi ci facciamo problemi in questo senso?“. Per Sangiuliano non ci saranno problemi ad esaltare la cultura e l’arte italiano.
Sangiuliano non si ferma e fa altri annunci come quello per il “finanziamento da 10 milioni approvato dal Consiglio dei ministri per il museo della Shoah, di cui si parlava da 20 anni“. L’istituzione “della capitale dell’arte contemporanea, perché vogliamo preoccuparci anche di creare il passato del domani“. E ancora: “In autunno faremo una grande mostra per il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Tolkien“. E giù applausi scroscianti con gente in piedi.
Insomma, per Sangiuliano “oggi in Italia siamo tornati a respirare all’aria aperta”, riprendendo una frase di Benedetto Croce, riportata da Norberto Bobbio, “per raccontare come l’idealismo di Croce e Gentile stesse contrapponendosi in quel momento storico al positivismo ottocentesco e socialista“. “Lo dico – ha precisato il ministro – a chi quotidianamente fa polemiche sul nulla e rifiuta un metodo hegeliano, ovvero tesi, antitesi e sintesi. Per troppo tempo, in Italia, questo metodo della libera e democratica dialettica è stato respinto. Si vuole una verità preconcetta“