Ninetto Davoli in esclusiva ai nostri microfoni ricorda Vincenzo D’Amico: “Io non potevo mancare. Tra di noi c’è stato un legame molto forte”.
Pasolini lo ha consacrato al grande pubblico, lui uomo e attore della “strada”. Ninetto Davoli conosceva da sempre Vincenzo D’Amico, eppure tifava Roma. Gli sfottò, le risate, i momenti ludici. “Domani non andrò al funerale, ma qui non potevo mancare. Era come me“. Lo abbiamo intervistato in esclusiva, all’uscita dalla camera ardente in Campidoglio.
Ninetto Davoli, Lei oggi non è voluto mancare.
“Sinceramente non vado mai ai funerali, ma con le persone che meritano la presenza ci deve essere. E tra me e Vincenzino c’è stato un legame molto forte“.
Quando è nato questo legame?
“Quando lui giocava nella Lazio. Io sono romanista, lui laziale e quindi c’era uno sfottò molto simpatico. Con Vincenzo era una persona adorabile, semplice, buono, umano. Era come me“.
Un’immagine per immortalare Vincenzo D’Amico.
“Non c’è un’immagine ben precisa. Ci siamo visti qualche anno fa a Sabaudia e io ho quell’immagine perché quella sera, malgrado era un po’ di tempo che non ci vedevamo, c’è stato un abbraccio forte. E’ stata l’ultima cosa di Vincenzo e mi ha scombussolato. Oggi non potevo mancare. Domani in chiesa non ci vado, ma qui non potevo mancare“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani