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Cronaca

Caso Sgarbi al Maxxi, Giuli si pente: “Dimissioni? Il mio mandato è a disposizione”

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Leonardo Marcucci

Le polemiche sul caso Sgarbi al Maxxi non si fermano e stavolta è Alessandro Giuli, presidente del Maxxi, a dire la sua sull’accaduto.

L’uragano mediatico si è scagliato anche contro Alessandro Giuli, che, presente sul palco insieme a Morgan e Sgarbi, ha manifestato un sentimento di amarezza rispetto alle supposte uscite sessiste e volgari del sottosegretario alla cultura. Difatti, ci risulta piuttosto curioso che Giuli non avesse preventivato che, facendo salire sul palco due istrioni del calibro di Sbarbi e Morgan, non si sfociasse in temi e toni al limite della concezione istituzionale di decoro e rispetto per gli astanti e i successivi spettatori.

Morgan e Sgarbi, Notizie.com

Sgarbi è così, e quando Giuli ha tentato di smorzare le facce attonite di alcuni presenti, dicendo “sta citando Moravia, non è volgare”, in realtà aveva già fatto il suo lavoro, poiché ciò che il critico d’arte originario di Ferrara stava facendo, era esattamente ciò che lo ha reso celebre, ovvero squarciare i veli del galateo istituzionale, per indagare gli anfratti dell’arte e dei suoi protagonisti; oltretutto in un museo di arte contemporanea, per la quale il turpiloquio e l’anarchia formale sono stati dei concetti portanti.

Giuli, le parole di un pentito

L’impressione, sentendo Giuli, è quella di un pentito, un uomo a cui sono state addirittura chieste le dimissioni e che, nell’intervista al Corriere della Sera, ha manifestato con evidenza il rimorso per non aver agito in tempo: “Sgarbi era per aprire I’Estate Maxxi da sottosegretario alla Cultura con delega all’arte contemporanea. Il confronto con Morgan ha preso la piega che sappiamo. Ho provato a reindirizzarlo verso una direzione diversa. Quando ha introdotto certi temi, ho provato a dire che stava citando Moravia… Ho tentato di rompere quel ritmo perché non ne condividevo i contenuti”, ci si chiede se un direttore debba necessariamente condividere i contenuti dell’intervento di un ospite. Giuli, che avrebbe voluto interrompere Sgarbi, ha continuato: “Ho calcolato costi e benefici e interromperlo significava rischiare un incidente con un sottosegretario del ministero della Cultura e le conseguenze per il Maxxi sarebbero state potenzialmente peggiori”. 

Alessandro Giuli, Notizie.com

Alla risposta di Sgarbi, in cui sosteneva che si è trattato di una performance non istituzionale, Giuli ribatte: “Posso rispondere per ciò che mi riguarda; non dimentico mai di essere il presidente di un istituzione culturale pubblica e cerco di adottare comportamenti conseguenti”. Sulle possibili dimissioni: “Il mio mandato è sempre a disposizione del ministro Gennaro Sangiuliano. E’ lui la mia fonte di nomina”.

Negli scorsi giorni, Cristina Comencini, regista e scrittrice affermata, avrebbe dovuto presentare il proprio libro al Maxxi, ma per via delle parole pronunciate dal duo Sgarbi-Morgan sul palco del museo, ha preferito evitare. Questo il commento di Giuli: “Ritengo la sua decisione legittima e comprensibile. Non penso sia giusto spingere per un ripensamento. Le ho chiesto solo di ascoltare la mia voce. Lo ha fatto e spero di incontrarla presto. Conto che la sua presenza al Maxxi sia solo rinviata”. La tempesta mediatica sembrerebbe aver compromesso in parte l’immagine del Maxxi, che adesso dovrà ripartire: “Ora c’è il futuro del Maxxi, con l’arrivo del nuovo direttore artistico, che contribuirà a consolidare la presenza internazionale del museo, con il nostro team in larga parte femminile e impreziosito da Lorenza Baroncelli alla guida del Maxxi Architettura. Di questo, tutte e tutti vorremmo ora occuparci”.

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Leonardo Marcucci