Continuano le incertezze a livello geopolitico tra il gigante asiatico e il resto del mondo: stavolta nel primo c’è l’Uk
La situazione geopolitica in Cina, si sa, non è tra le più calme e tranquille del pianeta. Sono tante le zone all’interno del gigante asiatico che determinano delle condizioni di tensione con il resto del mondo, tra gestione delle minoranze e considerazioni di alcuni Stati come parte integrante della nazione. In questo ambito rientra ovviamente Hong Kong, da tempo motivo di discussioni e frizioni anche con i Paesi occidentali. L’ultimo a essere finito nel mirino è il Regno Unito, accusato da Pechino di aver aiutato dei “fuggiaschi”. Per questo motivo la Cina ha espresso “forte insoddisfazione e ferma opposizione nei confronti di alcuni politici britannici“, tra cui è presente addirittura il ministro degli Esteri James Cleverly, che danno “apertamente rifugio ai fuggiaschi” di Hong Kong, otto dei quali ricercati da ieri con tanto di taglia“.
Questo è quanto è stato comunicato da parte del governo cinese in una nota dell’ambasciata locale a Londra: “Questa azione è una flagrante interferenza nello stato di diritto di Hong Kong e negli affari interni della Cina. Esortiamo il governo britannico ad astenersi dallo sfruttare ulteriormente questi elementi destabilizzanti anti-Cina e Hong Kong, rappresentando una minaccia a sovranità e sicurezza della Cina“.
Cina, avvertimento alla Gran Bretagna
Oltre alla considerazione su quanto rilevato da Pechino, la nota ha sottolineato anche quale sia stata la mossa da parte del governo britannico, e in particolare del ministro degli Esteri James Cleverly, che avrebbe portato a questa presa di posizione da parte di Pechino. Il politico del Regno Unito infatti aveva fatto sapere che “non tollererà alcun tentativo da parte della Cina di intimidire e mettere a tacere le persone nel Regno Unito e all’estero“.
Così, rifacendosi a queste parole, la Cina ha ribadito che la questione Hong Kong è una sua materia interna, per questo motivo ha chiesto in modo molto duro “ai politici britannici interessati di smettere di interferire negli affari interni della Cina e nelle questioni di Hong Kong, in quanto il popolo cinese si oppone all’interferenza straniera. La sua determinazione a proteggere i propri interessi è salda come una roccia e non vacillerà“. La tensione, insomma, sembra essere davvero molto alta.