Alcune voci molto vicine alla ragazza trovata senza vita lo scorso mercoledì nella zona di Primavalle a Roma sono state raccolte durante la fiaccolata organizzata in suo ricordo
Nel tardo pomeriggio di ieri dal Liceo Gassman di Primavalle è partito il corteo in ricordo della giovane Michelle Maria Causo, la 17enne studentessa che è stata uccisa da un coetaneo della zona con quasi venti coltellate. Il suo corpo abbandonato dietro ai cassonetti dell’immondizia avvolto in un sacco nero è stato trovato solo qualche ora dopo.
Mentre con un’interrogatorio di oltre 4 ore in procura veniva ascoltato il giovane assassino di Michelle, nel quartiere andava in scena un toccante pomeriggio di ricordo della ragazza prima del saluto finale che avverrà domani alle 11 nella chiesa in via di Torrevecchia a Roma. Al giovane è stato convalidato l’arresto e rimarrà in carcere per via della sua pericolosità e della possibilità che possa scappare visto che il padre risiede all’estero. Rimangono da sciogliere i dubbi che riguardano il movente dell’omicidio perché agli investigatori non convince la questione del debito. Proprio su questo tema i colleghi dell’Adnkronos presenti alla fiaccolata hanno raccolto le voci della migliore amica e della mamma di Michelle.
La mamma: “Ma quale debito, mia figlia non aveva mai chiesto indietro un euro”
Lavinia, la migliore amica di Michelle ha infatti affermato che l’entità del debito è sicuramente sballata. “In zona si dice che siano almeno 1.500 euro l’entità di questo debito, quali 20 euro! Ero molto legata a Michelle e provo qualcosa che non si può spiegare. Conoscevo quel ragazzo ma non mi è mai piaciuto, lo conosceva anche il suo fidanzato e non ne era geloso, questa cosa mi rasserenava. Si sono incontrati durante una serata qualche mese fa e poi hanno iniziato a parlare via social e a frequentarsi, Michelle mi diceva fosse uno “ok”, solo un po’ taciturno“. La pista del movente di denaro, del debito che l’assassino aveva accumulato con Michelle non convince invece la mamma della ragazza.
“Io al debito non ci credo e non ci crederò mai. Conoscevo Michelle e sapevo benissimo che lei al denaro non dava il giusto valore. Era già capitato altre volte che prestasse dei soldi e non li avesse neppure richiesti indietro, c’è dell’altro in questa vicenda. Vorrei solo che quello di mia figlia fosse l’ultimo grido di una donna ammazzata da un uomo“. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia per altro sono emersi ulteriori dettagli agghiaccianti sulla modalità dell’omicidio e della maniera con cui l’assassino si è disfatto del cadavere. Dettagli che secondo il nonno materno della ragazza sono indice evidente di come l’assassino abbia avuto un complice, almeno nel momento in cui si doveva disfare del corpo.