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Esteri

Ue, l’Italia punta sul “modello Meloni”. Fidanza: “L’asse popolari-socialisti non regge più”

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Leonardo Marcucci

Fratelli d’Italia, nel giro di pochi mesi, ha senza dubbio fatto sentire la propria voce nel Parlamento Europeo e Carlo Fidanza ha parlato dei piani futuri in UE.

Le elezioni europee del prossimo anno si avvicinano e, in un’intervista a il Giornale, Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia a Strasburgo, ha parlato della condotta che il partito della Meloni sta assumendo nel parlamento europeo.

Carlo Fidanza, Notizie.com

Fratelli d’Italia, grazie al polso forte della Meloni, ha già fatto sentire la propria voce nel Consiglio Ue, ma ora la gestione delle alleanze sembra davvero fondamentale per la corsa alle elezioni.

L’Italia conta di più con la Meloni in Europa?

Nella giornata di domani si svolgeranno a Varsavia gli Study days dell’Ecr (gruppo dei conservatori e riformisti europei), dove “ci confronteremo su ruolo geopolitico e difesa europea, transizione ecologica e politiche per la famiglia. Sarà l’occasione per affinare le posizioni dei Conservatori su temi che ci vedono sempre più protagonisti”, afferma Fidanza. La Meloni, nelle sue ultime uscite, ha rivendicato la posizione di spicco che l’Italia ha assunto nello scenario europeo, da quando Fratelli d’Italia è al governo: “Il governo Meloni ha smentito la narrazione della sinistra e le nostre parole d’ordine trovano spazio nei documenti ufficiali dell’Ue. È avvenuto sull’immigrazione e ora avviene sulla sovranità: fino a ieri un rigurgito autarchico della destra nazionalista, oggi la premessa imprescindibile per garantire la competitività delle nostre imprese nello scenario globale”.

Emmanuel Macron e Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com

Per quanto concerne la presa di posizione della Meloni nei confronti del patto sull’immigrazione, che ha visto Ungheria e Polonia fortemente contrari, Fidanza commenta: “Come ha spiegato Giorgia Meloni, in Consiglio Ue ogni governo difende legittimamente i propri interessi nazionali. Polonia e Ungheria stanno facendo uno sforzo sottovalutato nell’accoglienza dei profughi ucraini: la loro diffidenza è comprensibile. Al di là di aspetti marginali, con loro siamo d’accordo sul punto decisivo: l’immigrazione incontrollata si contrasta fermando le partenze, stroncando i trafficanti, distinguendo a monte i rifugiati dai migranti economici, investendo nei Paesi africani come proposto e ottenuto dall’Italia sulla Tunisia”, dichiarazioni che fanno presagire un lento riavvicinamento alle due nazioni, con cui ultimamente sembrava esserci stata una spaccatura piuttosto ampia.

Costruire una maggioranza di centrodestra

Sugli equilibri interni al parlamento europeo, nel quale potrebbe concretizzarsi una maggioranza con popolari e conservatori nella stessa coalizione, Fidanza aggiunge: “È esattamente il modello Meloni a cui stiamo lavorando da tempo. Ecr oggi vanta tre primi ministri (Italia, Polonia e Repubblica Ceca, ndr) che rappresentano un quarto dell’intera popolazione europea. Abbiamo numeri destinati a crescere ovunque, in ogni elezione nazionale svoltasi in Europa negli ultimi mesi il centrodestra ha vinto. È chiaro che l’asse popolari-socialisti non regge più e anche molti liberali sono insofferenti. Vedremo i numeri alla fine. Una cosa è certa: Giorgia Meloni, come capo del governo italiano e leader dei Conservatori europei (alla cui guida è stata appena confermata all’unanimità), sarà al tavolo da protagonista assoluta”.

Viktor Orban e Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com

Per concludere, Fidanza ha esposto i temi principali della campagna elettorale europea: “Transizione ecologica: la sinistra verde e rossa pensa che la debbano pagare famiglie e imprese, noi invece che l’Europa debba accompagnare questo percorso con gradualità, neutralità tecnologica e incentivi. Immigrazione, a maggior ragione dopo i fatti della Francia, che segnano il fallimento di un modello che non dobbiamo riproporre. Famiglia naturale e libertà educativa delle famiglie rispetto a un’agenda arcobaleno sempre più aggressiva”.

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Leonardo Marcucci