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Economia

Biglietti aerei alle stelle: i voli low cost non esistono più

Published by
Mario Pompa

I rincari continuano a crescere e sono stimati in un +23%, le compagnie non hanno sopportato lo shock Pandemia-Guerra-Clima e gli aiuti di Stato sono serviti solo in parte 

Volare è diventato ormai un lusso. I costi dei biglietti aerei sono alle stelle e si allontanano pian piano dalla disponibilità del cittadino medio. La colpa è secondo Mario Deaglio della Stampa della Crisi delle Catene Globali del Valore ormai arrugginite o rigide o comunque semplicemente inadatte alla rapida trasformazione del nostro mondo. Nel trasporto aereo sono diversi gli shock che hanno cambiato le regole negli ultimi 3 anni eppure nonostante un lento ritorno alla normalità i prezzi continuano a salire, ma perché?

L’aumento del costo del trasporto aereo (ANSA) – Notizie.com

Il trasporto aereo è ormai un lusso riservato per pochi. Le compagnie low cost non esistono più considerato come solo in questo comparto gli aumenti sono stimati tra il 30 e il 50%. E tutto questo non ha minimamente come ragione giustificate un miglioramento della qualità del servizio, anzi negli ultimi tempi il servizio è peggiorato di gran lunga. File interminabili, attese davanti agli sportelli delle compagnie e il solito stratagemma dell’overbooking, anche le compagnie storicamente più precise ormai partono anche con ore di ritardo. E se anche il clima ci mette lo zampino il quadro non può che peggiorare. Le tempeste in aria limpida, veri e propri uragani atipici causati dal cambiamento climatico bloccano a terra gli aerei, come accaduto in Olanda dove Poly ha causato la cancellazione di circa 400 voli.

La diminuzione dell’offerta porta ad una crescita del singolo biglietto

Ovviamente anche la guerra ha la sua parte in questo gioco a rialzo per via delle nuove rotte che le compagnie hanno dovuto realizzare escludendo le zone a rischio, oppure con l’aumento del costo del carburante che a dire il vero oggi è pian piano tornato alla normalità. L’ultimo tassello, forze il più importante ai fini del nostro puzzle, ce lo ha fornito la Pandemia che ha portato le compagnie a licenziare un numero altissimo di dipendenti con organici che non sono mai tornati ai numeri pre-Covid. E a nulla sono serviti gli aiuti di stato (6 miliardi di euro dalla Germania per Lufthansa, 4 miliardi francesi ad Air France, 2 miliardi di sterline dal governo britannico per British Airways) se ancora i prezzi vengono stimati in crescita.

Le ragioni della crisi (ANSA) – Notizie.com

Allianz Trade ha stimato che solo nel 2023 assisteremo ad un rincaro generale delle tariffe aeree del 20% con picchi del 23% nelle rotte Europa-Stati Uniti. Aumenti che avvengono nonostante il crollo dei prezzi del carburante e l’aumento della domanda. Secondo lo studio la risposta è da ricercare nella diminuzione dei posti per viaggiare. Così la disponibilità limitata delle compagnie le spinge ad alzare i prezzi per ricercare il guadagno su una base più ristretta di voli. Le cause oltre alle citate riduzioni di organico sono da rintracciare nel ritardo della produzione di nuovi aerei. Attualmente si viaggia con un ritardo di 6 mesi con le compagnie che accusano i produttori e i produttori che se la prendono con i fornitori. Il tutto impedisce così l’incremento dell’offerta dei posti a sedere. Insomma citando ancora l’editoriale di Deaglio il mercato libero dei vettori ha fallito e a pagarne le conseguenze sono i cittadini.

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Mario Pompa