La prima Alfa Romeo Tonale Hybrid è stata consegnata nel Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Saranno 400 le unità consegnate nel prossimo anno.
A volte ci chiediamo perché le nostre forze dell’ordine utilizzino spesso delle vetture non italiane, ma stavolta è stata un’altra Alfa Romeo ad entrare all’interno del garage dell’Arma dei Carabinieri.
Corredata da un evento dedicato, l’entrata della prima Alfa Romeo Tonale Hybrid nel Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, conferma nuovamente la storica collaborazione tra il marchio torinese e la difesa della sicurezza pubblica del bel paese.
Un’altra Alfa per onorare uno storico sodalizio
E’ la prima volta che un Suv del segmento C (vetture con lunghezza compresa tra i 4,2 e i 4,5 metri) entra a far parte dei veicoli disponibili ai Nuclei Radiomobile. La vettura in questione è l’Alfa Romeo Tonale Hybrid, con una motorizzazione ibrida da 1.5 litri, che sprigiona 163 cavalli. Una potenza non spropositata, soprattutto considerando un peso che si avvicina pericolosamente ai 2000 kg. Il tutto, coadiuvato da una trasmissione automatica TCT a 7 rapporti. Ovviamente, non poteva mancare la tradizionale livrea blu e rossa, con tetto bianco, del Nucleo radiomobile, oltre alle consuete modifiche che l’Alfa Romeo ha apportato per rendere la macchina di serie, più utile alle forze dell’ordine.
Carrozzeria blindata per garantire la sicurezza dei passeggeri e del guidatore, una monocellula per il trasporto sicuro degli eventuali malintenzionati introdotti nella vettura e un nuovo allestimento per gli interni, così da assicurare confort e velocità di esecuzione per i militari. Disponibili anche alloggiamenti specifici per i giubbotti antiproiettile, le armi a media e lunga gittata e le torce ad alta visibilità.
Una collaborazione durata più di 70 anni
Una collaborazione storica, che si rinnova ogni stagione, fin dalla metà dello scorso secolo. La prima vettura del leggendario marchio torinese utilizzata dall’Arma dei Carabinieri, risale infatti al 1951 e si tratta della mitica 1900 M “Matta”. L’anno dopo debutterà l’iconica Gazzella con la spettacolare berlina 1900. Seguono gli anni ’60 con un altra leggenda dell’automobilismo, ovvero la Giulia, che verrà sfruttata dai Carabinieri dal 1963 al ’68.
Da lì, seguono l’Alfetta 90, 75, 155, 156 e la diffusissima 159. Tutte vetture protagoniste della lenta discesa di apprezzamenti da parte degli appassionati storici del marchio, fino alla parziale rinascita degli ultimi anni, in cui l’Alfa ha sfornato la sofisticata Giulia Quadrifoglio, che pare aver messo a tacere molte critiche alla direzione intrapresa.